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Blog Lavoro...
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COMUNICATO STAMPA
8 gennaio 2021
Il prossimo 11 Gennaio ripartono due treni
di laminazione, rotaie e vergella, alle
acciaierie di Piombino ma quali sono le
condizioni in cui gli operai si troveranno
ad operare? Da Gennaio a Ottobre 2020 in
Italia le denunce di infortunio con esito
mortale sono state 1.036 con un aumento del
15,6% rispetto al 2019. Sono cifre inaudite!
Se questo è il dato Nazionale quale è la
situazione delle acciaierie di Piombino? Se
gli incidenti avvenuti al suo interno in
questo anno non hanno avuto conseguenze
tragiche è stato solo per caso. Gli impianti
ancora in produzione dove lavorano gli
operai non vengono ne ammodernati ne
regolarmente mantenuti. Questo può
condizionare la qualità dei prodotti e
soprattutto la sicurezza dei lavoratori. Gli
impianti non più utilizzabili invece di
essere smantellati in sicurezza come
previsto dagli Accordi di Programma
rimangono del tutto abbandonati. Così non ci
siamo sorpresi nell'apprendere che la cabina
della gru che sovrasta il viale della
Resistenza dopo anni di abbandono è
crollata. Non possiamo aspettare ad
intervenire dopo che qualcosa di
irreparabile è successo. Le varie
multinazionali che hanno acquistato lo
stabilimento hanno sempre ignorato gli
accordi, non possiamo esserne complici!
Nessun motivo economico può giustificare il
mancato intervento per rendere sicuro un
impianto. Quello che avviene nella fabbrica
non coinvolge solo gli operai ma tutta la
cittadinanza e gli operai stessi sono
cittadini a cui deve essere garantito il
diritto alla tutela della propria salute. Si
pensi a cosa poteva accadere se la cabina
della gru fosse crollata sulla strada
comunale o alla nuvola di sostanze
pericolose che potrebbe investire il
quartiere del Cotone a seguito di un crollo
al reparto cokeria. E' necessario uscire
dalla passività di fronte a quanto sta
succedendo! I rappresentanti dei lavoratori
chiedano l'intervento dell'ASL e dell'ARPAT
per verificare lo stato degli impianti e
affiancando tali relazioni alla
indispensabile mobilitazione pretendano
l'immediato intervento di Jindal per
ripristinare la sicurezza. Anche la
politica, anche le istituzioni possono e
devono intervenire! Il Sindaco inviti l’ASL
e l’ARPAT ad aumentare i controlli nello
stabilimento e soprattutto a relazionare
sullo stato in cui si trovano i molti noti
punti critici! Allora di fronte a questa
situazione il Sindaco primo responsabile
della salute di tutti i cittadini forte dei
pareri di ARPAT ed ASL può imporre
l'immediato smantellamento degli impianti e
delle strutture più immediatamente
pericolose ricorrendo all'Ordinanza
Sindacale. Lo rammentiamo ancora una volta:
la legge e la Costituzione non si fermano ai
cancelli di una fabbrica. Chiamiamo tutti
alla mobilitazione solo così potremo dare un
futuro al lavoro, solo così riusciremo a
convogliare su Piombino e la Val di Cornia
gli indispensabili investimenti dello Stato
e dell'Europa per il rilancio delle
acciaierie ed uno stabilimento moderno,
produttivo ed ecocompatibile, per le
bonifiche e la indispensabile
diversificazione economica che permetta lo
sviluppo del porto, della piccola e media
impresa, dell'agricoltura, dei beni
culturali, delle attività legate al mare,
del turismo. Molte sono le ricchezze del
nostro territorio da anni bloccate e
sacrificate agli interessi di pochi. Basta
aspettare passivamente le decisioni delle
multinazionali, proponiamo e lottiamo per un
piano di rinascita per Piombino!
Coordinamento Art.1-Camping CIG
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09 gennaio
2021
Il
Coordinamento Art. 1 - Camping Cig è tornato
a denunciare lo stato degli impianti della
fabbrica in vista della ripartenza dei treni
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Comunicato stampa
Nell'ultimo incontro tra Jsw, governo e sindacati è andato in scena
un altro della serie infinita dei rinvii,
condito come al solito da promesse e miraggi
mirabolanti. Intanto, è passato un anno da
quando Jindal avrebbe dovuto presentare il
piano industriale, invece niente piano
industriale, niente investimenti, indotto
disastrato e uno stabilimento che ormai si
smantella ... spontaneamente. Solo il caso
ha impedito che la recente caduta della gru
provocasse una strage. Nell'incontro, oltre
ai gravi problemi ambientali, vedi cokeria,
è stato completamente omesso proprio il tema
degli smantellamenti nonché la parte extra
siderurgica del mitico piano Carrai (rigassificatore,
preridotto, pale eoliche, riciclo plastica,
ecc.); piano il quale, a suo dire, dovrebbe
miracolosamente consentire il ricollocamento
di metà del personale, mentre se ne
trascurano le pesanti ricadute ambientali,
in contraddizione con l'indispensabile
diversificazione economica e occupazionale,
e comincia ad affacciarsi qua e là la parola
esuberi. Non si è parlato, con cifre e
impegni precisi, del rifacimento dei
laminatoi o meglio della costruzione ex novo
(come dovrebbe essere), a partire dal Tpp
che è necessario spostare in padule, lontano
dall'abitato così come l'unico forno
elettrico a tuttoggi forse previsto, dei tre
promessi nel tempo che fu. Non c'è stato
nessun chiarimento sulla quota con cui
dovrebbe entrare lo Stato in Jsw, né sulla
governance dello stabilimento, né sul ruolo
di Piombino all'interno di un piano
nazionale della siderurgia. Invece, delle
bonifiche ne hanno parlato, ma solo per
prevedere l'ennesimo tavolo ministeriale.
Non ne possiamo più di dire che Jindal deve
essere estromesso dalla direzione della
fabbrica. Lo Stato deve riprendersi lo
stabilimento per tornare a colare acciaio
nel quadro, appunto, di un piano nazionale
della siderurgia, su cui impegnare una
mobilitazione sindacale nazionale perché
Piombino sia trattato come Taranto: che fine
hanno fatto le promesse del ministro
Patuanelli? Adesso lo Stato deve prevedere
per Piombino un piano di investimenti di
portata storica per le bonifiche, le
infrastrutture, la diversificazione
economica e la ripartenza delle acciaierie
per una produzione pulita di alta qualità.
Un piano di rinascita che deve essere
elaborato dai cittadini e dai lavoratori
insieme e che deve trovare le risorse
soprattutto nel Recovery fund, da cui il
nostro territorio, ad oggi, sarebbe
addirittura escluso. Tutto questo lo potremo
conquistare solo con mobilitazioni
eccezionali. Dovremo arrivare al prossimo
incontro su Piombino in quanto caso
nazionale per quanto riguarda l'occupazione
e l'ambiente: per questo chiediamo con forza
ai sindacati di indire (appena saremo in
zona gialla) un'assemblea dei lavoratori in
cui organizzare presidi permanenti, per
tutto il mese di gennaio, davanti alla
fabbrica, in città e altre iniziative
eclatanti. Sta a tutti noi decidere,
lavoratori e cittadini insieme: o ci
prendiamo in mano il nostro destino o
restiamo in balìa degli interessi di altri (
a partire dalle multinazionali), rendendo
irreversibile il disastro che ha sconvolto
Piombino nell'ultimo decennio.
3 gennaio 2021
Coordinamento
Art.1-Camping CIG
https://www.dayitalianews.com/2021/01/03/coordinamento-art-1-camping-cig-ancora-rinvii-sulla-questione-jsw/?fbclid=IwAR0M_R1b0c6f8ZtfVRs9p6N58IthjmrRDox5hFWYOo0EDSotAPi0KUiFZaU
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Piombino-jsw-chiesto-il-consiglio-di-fabbrica
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Tutti noi del
Camping CIG
ricorderemo sempre
le parole che Lidia
Menapace pronunciò
il 7 dicembre 2017
nell'auditorium
gremito del Centro
Giovani, a Piombino:
"... almeno sotto il
profilo giuridico,
il commercio di
esseri umani è
illegale ormai su
tutto il pianeta:
come mai ,invece il
commercio del lavoro
umano, moderna
schiavitù, è
consentito e
praticato a livello
planetario dalle
multinazionali, come
quelle che si
affacciano - mordi e
fuggi - anche a
Piombino? E,
conseguentemente,
come mai ad esse e
in generale
all'imprenditoria
non viene imposta la
stretta osservanza
del principio
costituzionale (art.
42), secondo cui la
proprietà privata è
riconosciuta in
ragione della sua
funzione sociale,
così spesso
calpestata, come si
vede a occhio nudo
per quanto riguarda
l'inquinamento
pesantissimo delle
aree industriali
piombinese, a danno
dei lavoratori e dei
cittadini, in barba
a qualunque funzione
sociale?"
Lidia è morta, ma ce
la porteremo sempre
con noi, nelle lotte
e nella riflessione.
Coordinamento
Art.1-Camping CIG

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Il giorno 11
dicembre alla
presenza del
Ministro dello
Sviluppo Economico
Patuanelli, si
svolgerà l'incontro
per il presunto
piano industriale
delle acciaierie e
forse, anche per
l'aggiornamento
dell'Accordo di
Programma.
Dopo anni di truffe
subite dal
Territorio e di
drammatiche batoste
sociali e
occupazionali adesso
è necessario che:
a) tutti i documenti
relativi al piano
industriale JSW e
A.d.P, devono essere
resi immediatamente
pubblici, senza
addendum segreti
come invece è già
successo.
b) devono essere i
lavoratori e i
cittadini,
concedendo loro il
tempo necessario a
giudicare,
attraverso un reale
percorso di
partecipazione, la
validità o meno dei
progetti inerenti la
fabbrica e il
territorio.
c) per questo , a
differenza del
passato, è
nell'incontro
dell'11, chiediamo a
Sindacati e
Istituzioni locali
di non esprimere
nessun assenso,
nemmeno verbale, a
quanto verrà
proposto da Azienda
e Governo.
Per noi rimane
comunque
imprescindibile
l'obiettivo che lo
Stato riprenda lo
stabilimento con
l'acquisizione
almeno del 51% della
proprietà.
Scelta da farsi
all'interno di un
progetto di
Rinascita di
Piombino a cui lo
Stato, anche
utilizzando gli
stanziamenti
Europei, deve
destinare fondi
cospicui per
bonifiche,
infrastrutture e
diversificazione
produttiva.
In questo incontro i
Sindacati, Comune,
Regione e Governo
dovranno dimostrare
che, per la prima
volta, gli interessi
del territorio
contano più degli
interessi delle
multinazionali e che
i lavoratori ed i
cittadini potranno
discutere e
esprimere un loro
giudizio.
Coordinamento
Articolo 1-Camping.

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https://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-camping-cig-jsw-stato-deve-fare-la-sua-parte.htm?fbclid=IwAR0YSXCue0W4OK9Zxy3fjezm7n5L71D4eR92Ue7zW6EBY4xyl-tOJ3Z91Dw
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COSA ASPETTIAMO A
MOBILITARCI?
La situazione è
talmente
preoccupante che, a
differenza di quanto
apparso
pubblicamente nei
giorni passati, oggi
apprendiamo che dopo
infiniti rinvii non
vi è neppure una
data certa per
l'incontro tra JSW,
Sindacati, Regione e
Governo.
Adesso tutti parlano
di ingresso dello
Stato nel c.d.a. di
jsw, mentre fino a
poco tempo fa chi lo
proponeva era
descritto come un
pericoloso invasato.
Ma lo Stato non deve
essere “pantalone”,
ovvero il donatore
di soldi pubblici
alla multinazionale!
Multinazionali che
ricordiamo quando
sono entrate a
Piombino, si sono
prese il trenta per
cento del salario
dei lavoratori,
buona parte del
territorio, senza
fare nessun
investimento, ma
solamente roboanti
promesse (che tali
sono rimaste. )
conducendo così lo
stabilimento a morte
certa e bloccando
anche lo sviluppo
extra siderurgico, a
partire da quello
Portuale: per noi il
fallimento dei
privati!
Lo Stato deve
,finalmente,
riprendersi le
acciaierie di
Piombino, acquisendo
almeno il 51 % della
proprietà,
attribuendosi così
il ruolo non di
semplice controllore
,ma di decisore
pieno delle scelte
dello stabilimento.
Se l' ingresso in
maggioranza dello
Stato è possibile a
Taranto ( perchè di
questo stanno
trattando in questi
giorni Governo e
Arcelor Mittal),
perchè all'interno
di un Piano
Siderurgico
Nazionale, non è
possibile pretendere
lo stesso per lo
stabilimento di
Piombino? (fino a
pochi anni fa
secondo impianto
siderurgico per
l'Italia e primo per
i prodotti piani !)
Oppure noi stessi ci
siamo convinti di
essere figli di un
Dio minore?
Dopo decenni di
latitanza lo Stato,
a Piombino, deve
tornare a fare la
propria parte:
dirigere lo
stabilimento,
investire ingenti
risorse per tornare
a colare acciaio,
fare le bonifiche e
far decollare la
diversificazione
economica.
Adesso basta con la
sudditanza alle
multinazionali,
adesso devono essere
difesi gli interessi
del territorio.
Quando sarà
l'incontro,
Sindacati Comune,
Regione e Governo
dovranno dimostrare
da quale parte
stanno!
Coordinamento Art. 1
Camping Cig
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comunicato stampa
Non è più il tempo di aspettare!
Parlare di stallo per quanto riguarda JWS steel Italy è un puro eufemismo.
L'ultimo incontro avuto tra sindacati, azienda e Ministero, risale a più di un mese e mezzo fa' ormai.
Si continua ad attendere un inesistente piano industriale con uno stabilimento che vede attualmente tutti e tre i treni di laminazione fermi.
Se la questione non fosse tragica potremmo rivolgerci a chi l'ha visto, per capire dove sia finito il roboante quanto fantomatico piano Carrai. Carrai (vicepresidente di JWS Steel Italy), di cui si è sentito parlare si in questi giorni , ma per altre vicende non proprio rassicuranti.
Il 23 o 24 novembre dovrebbero ripartire i treni TPP e TMP senza che però siano state fatte quelle manutenzioni necessarie e annunciate dopo gli incidenti avvenuti.
La sola novità avvenuta riguarda i soldi spesi per il nuovo sistema di timbratura, che dopo una breve sperimentazione, prevederà per i lavoratori una doppia timbratura.
Una in portineria attraverso i nuovi tornelli e una seconda su postazioni all'ingresso dei reparti.
Non ci vuole certo una sperimentazione per capire le ripercussioni che questo sistema porterà sia sul trasporto interno che su quello esterno per i lavoratori pendolari e non.
E come lo stesso si ripercuotera' sul protocollo antiCovid rendendolo inapplicabile nella parte che riguarda gli accessi scaglionati agli spogliatoi, dove il personale in uscita si troverà tutto insieme dopo la timbratura sui reparti.
Ci domandiamo cosa aspettano i Sindacati, il Comune , la Regione ad ammettere che JSW rappresenta una speranza completamente inaffidabile .
Che solo l'intervento dello Stato, riprendendosi il controllo pieno dello stabilimento, all'interno di un Piano di Rinascita del Territorio può rappresentare la sola possibilità di risolvere la questione della siderurgia a Piombino.
Il Sindacato non può limitarsi a pietire l'incontro con le Istituzioni, occorre unire le parole ai fatti.
La prossima settimana dovrebbero ripartire alcuni impianti, allora, pur nel rispetto delle norme anticovid, si dia un segnale forte di reazione e di mobilitazione dei lavoratori contro l'Azienda, contro il Governo che stanno condannando Piombino alla disperazione.
Cosa si aspetta ?Stanno scappando anche ii dirigenti di JSW,( i Direttori, Simoni e Grill)l per lo stabilimento siamo già oltre l'ultimo minuto:
non è più il tempo delle attese ne delle ennesime narrazioni felici, ma è il tempo della verità e subito delle mobilitazioni.!
Coordinamento Art. 1-Camping CIG
-PER GLI SMANTELLAMENTI E LE BONIFICHE
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Alessandro
Ugo
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IMPARIAMO DAGLI
ERRORI!
(Comunicato Stampa)
In questi
giorni tutti (media, politica, sindacati) si
stanno riempiendo la bocca di critiche nei
confronti della scellerata gestione della
vertenza WHIRLPOOL, ennesimo caso di una
multinazionale che intasca risorse pubbliche
per poi scappare, disattendendo tutti gli
accordi firmati, con Governo e Istituzioni
che assistono imbelli e abbandonano i
lavoratori in una situazione drammatica.
Vogliamo
esprimere la nostra solidarietà a tutte le
lavoratrici e i lavoratori che con grande
caparbietà non si arrendono alle banditesche
"leggi del mercato" e sono in lotta, in
assemblea permanente in fabbrica.
Riscontriamo
molte analogie con la vertenza che da più di
10 anni interessa il nostro territorio:
totale sudditanza da parte di tutta la
politica e delle rappresentanze sindacali
alla multinazionale di turno, che
regolarmente si rimangia gli accordi presi
per stipularne nuovi a ribasso e
nascondendosi dietro il termine "efficientamento"
di fatto smantella quei pochi diritti che ci
sono rimasti.
Oggi per JSW
si parla di possibili finanziamenti
pubblici, mentre l’Azienda finora non ha
fatto alcun investimento significativo sugli
impianti e non ha mai presentato un vero
piano industriale secondo le linee indicate
nell’ Accordo di Programma del 2019.
Attraverso l’AD Carrai si fa intravedere un
drastico ridimensionamento della siderurgia
locale (e dell’occupazione) a favore di
altre attività, ancora poco definite ma
quanto basta per allarmare sul piano della
tutela dell’ambiente e della necessaria
diversificazione economica ecocompatibile
cui Piombino aspira. Inoltre ci chiediamo:
"le voci che circolano riguardo
dichiarazione dell’azienda che sostengono
che Jindal non abbia intenzione di mettere
altri soldi sullo stabilimento piombinese
sono veritiere?"
Non
aspettiamo di romperci la testa, diciamo NO
alla firma di nuove cambiali in bianco alle
multinazionali di turno; impariamo dai
molteplici casi che negli anni si sono
succeduti nel nostro paese dove abbiamo
assistito inermi a proprietà che dopo aver
preso i soldi delle nostre tasse si sono
trasferite all'estero lasciandosi alle
spalle miseria e devastazione ambientale.
Lo Stato
investa nei settori strategici, non per
regalo agli imprenditori ma per entrare
nella gestione delle aziende in posizione
dominante.
Piombino
4/11/2020
Coordinamento
Art.1 Camping CIG
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Il Coordinamento Camping CIC (CCIG), ha
svolto alcuni incontri a partire dal
Sindaco e dai capogruppo delle forze
politiche presenti in Consiglio
Comunale.
Negli incontri abbiamo richiesto che il
Consiglio Comunale vari un percorso
partecipativo per costruire, con
l'apporto di tutta la comunità, un Piano
di Rinascita per Piombino.
Le regole e i modi di questo percorso
partecipativo che dovrebbe coinvolgere i
cittadini, i partiti, i sindacati, le
associazioni di categoria, le
associazioni socio-culturali, potrebbe
essere elaborato da una commissione
consiliare e poi votato dal Consiglio
Comunale, possibilmente con un ampia
convergenza di voti.
Così, noi pensiamo, che tutta la
comunità insieme, potrebbe decidere le
linee guida di un progetto economico,
produttivo e sociale con cui far
rinascere il nostro Territorio.
Progetto per il quale chiedere (anche
con forti manifestazioni pubbliche) al
Governo e alle altre Istituzioni di
destinare risorse, a partire da quelle
Europee, al nostro Comprensorio.
In tutti gli incontri che abbiamo avuto,
tranne che con il gruppo "Anna per
Piombino" e PD, (che non ci hanno
fornito nessuna data per effettuare
l'incontro, è stato manifestato un
interesse a sottoporre al confronto
politico la nostra richiesta.
Il Sindaco ha fatto seguire all'incontro
una nota scritta (a firma anche
dell'assessore Nigro), confermando la
sua volontà di dare continuità ad un
percorso partecipativo, ma dopo aver
preso visione del Piano di JSW e degli
intendimenti del Governo.
Il capogruppo del M5S, Daniele
Pasquinelli, si è detto disponibile a
discutere della proposta anche in
Consiglio Comunale.
Il capogruppo del PRC, Fabrizio
Callaioli, si è detto disponibile, se
necessario, a portare la discussione in
Consiglio Comunale presentando un odg.
specifico.
Il coordinatore dei gruppi di
maggioranza, Coppola, si è detto
sensibile al tema della partecipazione
impegnandosi a parlarne con i gruppi che
sostengono il Sindaco Ferrari.
Non abbiamo incontrato "Ascolta
Piombino", perché quando sono stati
fatti gli incontri, non si era ancora
formato come gruppo autonomo.
Noi siamo convinti che non vi sia più
tempo da perdere! Piombino deve
riprendersi in mano il proprio futuro
elaborando tutti insieme un Piano di
Rinascita del Territorio, senza
aspettare gli intendimenti di alcuno.
Per questo chiediamo con forza al
Sindaco e ai capogruppo, maggioranza e
minoranza, di portare nei prossimi
giorni la proposta di percorso
partecipativo in Consiglio Comunale per
discuterla e votarla. L'unanimità
sarebbe un buon segnale per la Città!
Infine vogliamo ricordare che :
-per la difesa della salute e
l'incolumità dei lavoratori e dei
cittadini
-per dare immediatamente lavoro a chi da
troppi anni è in cassa integrazione o è
disoccupato
-per un percorso partecipativo per un
Piano per Piombino
Abbiamo iniziato una raccolta di firme
per due petizioni:

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Alessandro
Ugo
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Piano Jindal e
addendum all’A.d.P:
il tempo passa e
tutto tace. Dopo
continui rinvii e
dopo gli ultimi
incontri
inconcludenti, erano
stati annunciati
incontri nel breve
tempo, promettendo
che sarebbero stati
“risolutivi” in
merito al piano
industriale. Invece
ancora nessuna
certezza. Ciò che è
certo è che di
risolutivo c’è solo
la lenta agonia
della fabbrica e
della città!
Le Istituzioni e i
Sindacati non
possono stare con le
mani in mano, come
se tutto andasse
bene. Positivo che
il Sindaco abbia
esternato le sue
critiche . Occorre
alzare i toni e
mobilitarsi fino a
rompere lo stallo di
questa situazione.
Non ci possiamo
permettere nessuna
inerzia anche perché
circolano voci (
che, se infondate,
ci piacerebbe che
fossero smentite)
che parlano di una
cassa aziendale
vuota di liquidità a
tal punto da mettere
in discussione il
pagamento degli
stipendi; di ditte
di appalto che non
ricevono più un
pagamento da lungo
tempo tanto da
paventare ricorsi
per vie legali e
licenziamenti dei
propri dipendenti.
Tutto questo mentre
si continua a
spremere sul
rendimento dei
lavoratori Jsw, con
l’introduzione della
timbratura sul posto
di lavoro,
costringendoli a
uscire alla fine del
turno senza fare la
doccia e aumentando
assembramenti e
quindi il rischio
contagio, in una
situazione sanitaria
gia sufficientemente
critica.
Bisogna costringere
il Governo ad indire
subito gli incontri
previsti e tener
conto del
comportamento di
questa
multinazionale.
A nostro avviso
occorre lottare
perché lo Stato
riprenda lo
stabilimento
nell’ambito di un
piano di Rinascita
di Piombino,
costruito con la
partecipazione dei
cittadini, che
preveda acciaio
pulito, bonifiche,
potenziamento di
infrastrutture e
diversificazione
economica.
Stare fermi e
silenti oggi
significa solo
rendersi complici
della morte per
inedia di questa
città.
Coordinamento art.1
Camping CIG
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Coordinamento Art. 1 Camping CIG
Gli ultimi due
incontri che
dovevano servire per
presentare
dettagliatamente il
piano industriale di
JSW
In realtà sono
serviti solo a
prendere altro tempo
e per confondere
ancora di più le
parti convocate a
dimostrazione,
ancora una volta,
della non
credibilità di
quanto prospettato
nell'Accordo di
Programma del 2018.
Ancora una volta non
è stato consegnato
ai Sindacati nessun
documento ufficiale,
serio e
verificabile, che
dimostrasse un
minimo di
credibilità del
fantomatico "piano"
Carrai .
Si è proseguito con
le solite slide
(mostrate al volo) e
con cifre e promesse
, già diverse
dall'incontro
precedente, come in
una girandola che
sembra fatta
appositamente per
nascondere il nulla.
La girandola del
nulla in cui solo
per fare un esempio:
- i lavoratori dei
treni di laminazione
da più di mille(
quali sono
attualmente) passano
a soli 500, in base
solo a qualche
miglioria
impiantistica. Viene
da chiedersi quale
grado di
sfruttamento e di
rischio per
l'incolumità fisica
e ambientale c'è
dietro questa idea
di gestione futura
dello stabilimento.
Forse la stessa che
l'Azienda sta'
portando avanti come
quella della
timbratura sui
reparti!
Ciò che è certo del
" piano "Carrai è
che dagli 800 ai
1000 lavoratori non
hanno più nessuna
prospettiva sicura,
diventando fantasmi
( esuberi) in attesa
di licenziamento.
Chiediamo alle
istituzioni, in
primis al Ministero,
come si possa
parlare
dell'addendum
all'Accordo di
Programma senza la
presentazione
completa e formale ,
con tanto di
documento
consultabile da
tutti, del piano
industriale di JSW
(atteso da più di
due anni).
Oltretutto pare che
i Vertici Aziendali
preferirebbero non
coinvolgere il
livello nazionale (a
partire dal
sindacato) chiedendo
che si tratti a
livello locale. NOi
diciamo che serve
esattamente
l'opposto: Piombino
diventi finalmente
un caso nazionale.
Lo Stato si riprenda
la guida dello
stabilimento
(secondo in Italia
dopo Taranto) e sI
attui un grande
Piano di Rinascita
per la Citta’ di
Piombino (grande
occasione di lavoro
per tutti): per la
diversificazione
economica; per gli
smantellamenti e per
le bonifiche; per
tornare a colare
acciaio, in modo
sicuro ed
ecocompatibile,
lontano dal centro
cittadino.
Mobilitiamo i
lavoratori,
siderurgici e degli
altri settori, uniti
ai cittadini tutti.
Coordinamento
Articolo1 - Camping
Cig.
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Coordinamento Art. 1 Camping CIG
esprime piena solidarietà ai giornalisti del
Tirreno , in sciopero contro progetti di
svendita che mettono a rischio
professionalità, indipendenza , prospettive
e occupazione nelle testate regionali. Il
Tirreno, come altri giornali locali e
regionali, ha un pluridecennale e importante
ruolo nella informazione e nel servizio che
rendono alle collettività in cui sono
radicati : un patrimonio che non puo’ essere
trattato secondo logiche puramente
contabili, destinate a peggiorare la qualità
dell'informazione.
|
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Giudizio completamente
negativo sugli annunci
elettorali di Carrai.
Nei giorni scorsi è
arrivato il tanto atteso
piano Carrai che si è
rivelato esclusivamente
uno spot elettorale del
quale nessuno ne sentiva
la necessità.
Impreparazione, slide
sbiadite, 0
approfondimenti tecnici,
economici e finanziari
tanto che tutto è
rimandato ad un
successivo incontro al
Mise per cercare di
mettere una pezza alla
pessima figura fatta a
Piombino.
Sulla base di quello che
abbiamo appreso dai
mezzi di informazione e
comunicati questo è
quello che pensiamo (in
attesa di conoscere
qualcosa di più dalla
prossima riunione a
Roma): riduzione
immediata da 700
lavoratori attivi a 500
con altri 200 che
andranno ad ingrossare i
lavoratori in cig, ,a
regime tra 5 anni 700
lavoratori in siderurgia
dagli attuali
1870(sempre che si
realizzi il forno
elettrico).
Pietra tombale su
precedente maxi progetto
e disdetta di fatto
dell’accordo di
programma del 2018. Lo
Stato deve limitarsi,
tramite ingresso di
Invitalia, a portare in
dote alcune decine di
milioni di euro con un
ruolo marginale e a
tempo. Le altre promesse
di diversificazione
economiche (rigassificatore,
impianto a idrogeno,
cantieristica navale,
pale eoliche) sono
vaghe, indefinite e
pericolose
ambientalmente e
metteranno la parola
fine alle aspirazioni di
diversificazione
economica leggera di
Piombino portando ad un
conflitto con la città,
con Jindal padrone della
stessa. Non crediamo
inoltre che questo tipo
di attività possano
assorbire le “eccedenze
“ dei lavoratori della
siderurgia. Tutto questo
ci rafforza nella nostra
convinzione che solo un
reale intervento statale
con almeno il 51% del
capitale sociale con
compiti di direzione,
gestione e
programmazione ,
all’interno di un piano
siderurgico nazionale ,
possa salvare e rendere
produttivo lo
stabilimento di Piombino
che non può
assolutamente stagnare-
assieme alla città- per
altri 5 anni con oltre
1300 operai in cig a 800
euro al mese.
Nell’incontro al
Ministero dei prossimi
giorni nulla dovrà
essere firmato dando la
parola a lavoratori e
cittadini all’interno di
un percorso di
democrazia partecipata.
Coordinamento Articolo 1
Camping Cig
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Il 15 settembre JSW
,nella persona di Marco
Carrai, presenterà il
piano industriale. Nel
ribadire che, a nostro
avviso, l’unica reale
soluzione per lo
stabilimento è che lo
Stato ne riprenda il
controllo assieme ad un
Piano di Rinascita per
Piombino, dobbiamo però
prendere atto della cosa
e chiediamo con forza ai
Sindacati e a tutte le
Istituzioni coinvolte (a
partire dal Comune) che
il giorno 15 non vi sia
alcun assenso né scritto
né verbale al piano
industriale il quale
deve essere reso
pubblico con i
lavoratori che dovranno
avere il tempo
necessario per
esaminarlo con
attenzione prima di
qualsiasi giudizio e non
trovarsi ad esprimere
immediatamente il loro
parere nelle assemblee
dei giorni successivi.
Come sempre le OO.SS
perseverano nell’errore
di tenere assemblee
separate tra chi lavora
e chi è a casa in CIG
contribuendo al
sentimento di distacco
presente tra i
lavoratori. Inoltre
l’Amministrazione
Comunale deve
organizzare un percorso
partecipativo che
coinvolga i cittadini
per valutarne le
ricadute sul territorio.
Dopo tutte le scottature
subite da questo
territorio devono essere
i lavoratori e i
cittadini a decidere il
loro futuro.
Coordinamento Articolo
1-Camping Cig
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Precipita
nella stiva un carico di blumi e 6 rotaie piombano da
una gru al Cse
https://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2020/08/29/news/precipita-nella-stiva-un-carico-di-blumi-e-6-rotaie-piombano-da-una-gru-al-cse-1.39243675?fbclid=IwAR2VRkkyg8ri5JE3eFmPs02OmCurVmLVA9KYysZRU56-fz222JnpJt-ioeg
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COORDINAMENTO Art.1
Camping CIG
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Piombino 11/08/2020
Le ultime notizie del rinvio a settembre
della presentazione del piano
industriale di JSW Steel Italy del
mancato rinnovo, ad oggi, della presenza
del Commissario Governativo in azienda
nonché dei possibili esuberi rafforzano
la nostra convinzione della totale
inaffidabilità della multinazionale
indiana e della sua perniciosità per il
nostro territorio con la conseguenza che
solo un Piano Siderurgico Nazionale che
raggruppi gli stabilimenti di Piombino,
Taranto e Terni e che veda la presenza
pubblica almeno al 51% può rilanciare la
siderurgia italiana . Se cosi non fosse
e il Governo- sbagliando- volesse dare
ancora fiducia a chi non se la merita
sappia che sarà soltanto per finanziare
una multinazionale che sta cercando
esclusivamente di sopravvivere con soldi
pubblici e per mantenere il piede in
territorio europeo in attesa di tempi
migliori, tempi che i cassaintegrati,
lavoratori e cittadini di Piombino e di
molti altri comuni non possono
sopportare. Inoltre lo Stato ha un
grosso debito su Piombino in termini
ambientali e infrastrutturale e tutto
questo deve portare ad investimenti
pubblici per la rinascita di un intero
territorio che deve essere accompagnato
in un processo di trasformazione da una
cultura monotematica ad una dove la
siderurgia sia uno degli elementi
economici trainanti ma non in maniera
esclusiva.
Dalle ultime uscite pubbliche di
Sindacati ed azienda si comprende che
questa sta pensando seriamente ai
licenziamenti e questo dovrebbe
preoccupare tutti quanti a partire dai
lavoratori, Organizzazioni Sindacali e
Istituzioni locali che non dovranno
prestarsi a piani industriali
dell’ultimo secondo che occhieggino alle
prossime elezioni regionali ma si
mobilitino per portare a Piombino il
Ministro Patuanelli (dal quale
aspettiamo ancora i dettagli del Piano
Siderurgico Nazionale) e il Presidente
del Consiglio Conte(il cui governo deve
finanziare bonifiche, infrastrutture e
progetti per la diversificazione
economica) per ascoltare la voce di una
comunità piegata da 6 anni di
ammortizzatori sociali, disoccupazione
galoppante e fuga verso altri territori
in cerca di lavoro.
Le crisi si governano e non si
subiscono!
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LETTERA APERTA
Al
Presidente del Consiglio Comunale di Piombino M.
Giannellini,
Al Sindaco F. Ferrari
Ai Capi Gruppo Consiliari (di maggioranza e di
minoranza)
https://www.dayitalianews.com/2020/08/05/lettera-aperta-di-coordinamento-art-1-camping-cig/?fbclid=IwAR0JtBeLRX4Fn17ZsVbYHbXJGAPoWcZI8e3H-hsGAD6AeFLc9_qiHrlIJ8Y

Piombino 1/08/2020
E anche il 31 di luglio è arrivato senza che
nulla succeda. E’ ormai dal 2 giugno che
Jindal promette che entro 15 giorni sarà
presentato il piano industriale, buon ultimo
Carrai il nuovo Vice Presidente Esecutivo di
JSW Steel Italy.
Arrivati alla scadenza nel silenzio totale
di istituzioni e sindacati ci troviamo a
fare una serie di considerazioni:
- Dal 24 luglio è terminato il mandato di
“osservatore govenativo” di Nardi senza che
nessuno abbia detto nulla su eventuale
proroga in barba a tutti i proclami della
Sottosegretaria Morani e dei Sindacati che
ne chiedevano la conferma rafforzandone
anche le possibilità di intervento. Ci
chiediamo il perché di questa non scelta e
quali saranno le possibili conseguenze
pratiche.
- Fim- Fiom- Uilm “attaccano” il governo per
i suoi ritardi e silenzi sostenendo
acriticamente Marco Carrai (applaudito a
scena aperta fin dal primo giorno senza
neanche aspettare il piano industriale)
- Il fantomatico piano industriale che fine
ha fatto? Quale scusa verrà trovata per
scollinare anche agosto per poi arrivare a
settembre dove- per l’ennesima volta- ci
ritroveremo ancora a discutere
esclusivamente di rinnovo della cig?
- Fim-Fiom e Uilm sono usciti con un
comunicato preoccupante per tutta una serie
di considerazioni a partire dal fatto che,
per via indiretta, si fa capire che
all’interno dello staff dirigenziale ci sono
due visioni molto diverse: la prima quella
di Carrai che –anche per motivi elettorali-
punta a rinnovare la “narrazione felice” che
tra3-4 anni torneremo a colare acciaio con
uno o più forni elettrici ed un numero
limitato di esuberi, l’altra più
aziendalista che vuole fare la scelta che
Jindal aveva già espresso 6 anni fa cioè
solo laminazione con 700 posti di lavoro e
1100 esuberi.
- Entrambi gli scenari prevedono comunque
esuberi ed allora chiediamo , ancora una
volta, la verità sui numeri delle persone
che resteranno fuori (perché molti
resteranno fuori) per iniziare a pensare
come gestirli con uscite volontarie
incentivate, riapertura termini amianto,
utilizzo nelle bonifiche ed infrastrutture
future, diversificazione economica etc, che
solo con un intervento pubblico sarà
possibile mettere in campo.
- In tutto questo abbiamo una fabbrica con
il solo treno rotaie in funzione e con” voci
di fabbrica” che ci dicono che da parte
dell’ultimo cliente rimasto RFI siano
arrivate alcune lettere di contestazione che
potrebbero portare alla rescissione del
contratto di fornitura e/o alla mancata
partecipazione alla prossima gara di
fornitura. Altra notizia negativa è la
mancata partecipazione alla possibilità di
accesso a nuove concessioni sull’area
portuale completando così in negativo il
“filotto” già intrapreso con le precedenti
concessioni dove JSW era riuscita ad
arrivare ultima su tutte e tre le aree a
disposizione.
- La cosa incredibile , in tutto questo, è
che non venga avvertita l’esigenza e
l’urgenza assoluta da parte delle OO.SS di
convocare immediatamente un Consiglio di
Fabbrica per coordinare una linea di
iniziative da concordare con le RSU per poi
indire un’assemblea pubblica con tutti i
lavoratori –seguendo tutti i crismi del
distanziamento sociale ed uso delle
mascherine- mettendoli di fronte allo
scenario possibile di centinaia di esuberi e
per mettere in campo finalmente tutte le
iniziative necessarie per far sentire la
voce dei dipendenti all’azienda (mai
credibile in 2 anni), al Comune (molto,
troppo defilato in quest’anno di nuova
amministrazione dai problemi della
fabbrica), in Regione (complice da anni
delle varie narrazioni felici per imbonire i
lavoratori) e il Governo (mai realmente
interessato al polo siderurgico di
Piombino).
Ci chiediamo veramente, infine, cos’altro
debba succedere per cacciare Jindal e
tornare –almeno per il momento – ad una
gestione commissariale in attesa del famoso
Piano Siderurgico Nazionale invocato da
Patuanelli, ci chiediamo cos’altro stiano
aspettando Sindacati, forze politiche e
lavoratori per capire che il castello sta
crollando e che molti resteranno sotto le
macerie e con esse famiglie intere e tutte
le comunità che economicamente dipendono-
almeno parzialmente – dal lavoro generato
dalle acciaierie?
Chiediamo la verità, basta bugie e perdite
di tempo!
Coordinamento Articolo 1- Camping Cig

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Piombino 25/07/2020
Lettera aperta del Camping Cig a:
Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli,
Sottosegretaria Sviluppo Economico Morani,
Presidente della Regione Toscana Rossi, Sindaco di
Piombino Ferrari, ai Capo gruppo Consiliari del
Comune di Piombino e per conoscenza ai Parlamentari
della Repubblica De Falco, Fassina e Vizzini, alle
OO.SS di categoria e confederali sia nazionali, che
regionali che
provinciali.
Siamo un'associazione composta in buona parte da
lavoratori e da cassaintegrati di " lungo corso"
delle industrie piombinesi ed i nostri riferimenti
sono i principi contenuti nella Costituzione
Italiana e con essi vogliamo valutare anche i
prossimi passaggi della travagliata vicenda Jindal.
Dopo anni di promesse mancate, nei quali Jindal ha
dimostrata la propria inaffidabilità diventando un
ostacolo per lo sviluppo di tutto il territorio,
chiediamo che siano fatti i passi necessari per
togliere la fabbrica a Jsw con lo Stato che riprende
il controllo dello stab. , acquisendone almeno il
51% della proprietà. Siamo fermamente convinti, che
soltanto con la proprietà' pubblica vi potrò essere
la speranza che lo stab. torni a produrre acciaio,
unica possibilità di dargli un futuro. Chiediamo
inoltre, che questo intervento per tornare a colare
acciaio ( eco-compatibile e lontano dalla città) sia
realizzato all'interno di un” Piano di rinascita di
Piombino” nel quale siano previsti ingenti
finanziamenti pubblici per consentire la
diversificazione economica, la partenza delle
bonifiche e la realizzazione delle infrastrutture.
Se, purtroppo, le scelte delle istituzioni ( magari
con il supporto dei Sindacati) andranno nella
direzione di concedere ancora fiducia a Jindal e,
addirittura, di sostenere l'azienda con fondi
pubblici chiediamo che le siano posti, in modo
rigido, almeno i seguenti vincoli: - il piano
industriale dovrà contenere, da subito, l'intero
pacchetto degli investimenti previsti al momento
dell'acquisto dello stab., cioè 3 forni elettrici e
2 treni nuovi di laminazione. L'ingresso dello Stato
nella proprietà dello stab. non dovrà essere
temporaneo e in misura da contare nelle scelte
gestionali ( senza escludere di arrivare almeno al
51% delle quote azionarie). L'azienda deve rendere
subito operativo il revamping dei 3 treni esistenti,
gli smantellamenti degli impianti nell'ex area a
caldo e deve rinunciare a produzioni dannose quali
l'acciaio al piombo,inoltre l'azienda deve liberare
in tempi stretti le aree che non utilizza per
consentire l'insediamento di altre attività
produttive. Jindal dovrà accettare, la ripresa della
trattativa di secondo livello, con le OO.SS, per
permettere ai lavoratori il recupero graduale del
30% del loro salario tagliato dagli accordi
precedenti. L'azienda deve accettare la
realizzazione vera di rotazioni al lavoro di tutti i
dipendenti, con un controllo ferreo e trasparente da
parte dei sindacati e dei lavoratori stessi. Nella
malaugurata ipotesi che lo Stato non pretenda la
maggioranza delle azioni, l'azienda deve accettare
il proseguo del controllo del Commissario
Governativo con poteri rafforzati almeno fine alla
fine degli investimenti . L'azienda deve accettare
che ogni vincolo sopra esposto venga legato ad un
crono programma ( fissato dalle istituzioni)
preciso, con date certe, verificabile con penali
fino alla rinuncia della proprietà dello stab in
caso di inadempienze da parte di Jindal.
Nell'ipotesi che venisse presentato un piano
industriale parziale e che lo le istituzioni,
colpevolmente lo accettassero, chiediamo di
rivelare, il numero degli esuberi approntando un
progetto per la loro ricollocazione, compreso la
previsione di uscite volontarie incentivate e
prepensionamenti. Ai sindacati chiediamo, che
stavolta qualsiasi ipotesi di accordo sia
sottoposto, prima di qualsiasi firma, alla
conoscenza dettagliata e all'approvazione dei
lavoratori, non dovranno più esserci accordi già
sottoscritti e spacciati come verbali di incontro.
Al governo ribadiamo che, dopo tutto ciò che abbiamo
subito in questi anni, solo l'acquisizione da parte
dello stato dello stabilimento( all'interno di un
piano naz. della siderurgia) potrà garantire il
rispetto della costituzione, la rinascita del nostro
territorio e produrre utili anche per le casse dello
Stato nel momento in cui si tornasse a colare
acciaio, convinti, come siamo, che la rinascita
della nostra comunità passi dall'elaborazione di un
piano che nasca da una grande e continua
partecipazione popolare, pertanto chiediamo al
governo e alle istituzioni locali che prima di
qualsiasi accordo con Jindal sia organizzata, a
Piombino, un grande incontro pubblico, con la
presenza del ministro Patuanelli e della Sott.
Morani.
Auspichiamo che a questa nostra lettera aperta segua
una presa di posizione pubblica dei soggetti
individuati.
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COORDINAMENTO Art.1 Camping CIG
Piombino 13/07/2020
Dopo
gli ultimi cambiamenti ai vertici di JSW
vogliamo riproporre alla attenzione della Città
, anche con un nostro striscione alla Sol,
quanto segue:- Piombino può risorgere solo con
un grande piano di rinascita , frutto di un
largo e pubblico confronto e finanziato con un
fortissimo intervento statale per
infrastrutture, diversificazione economica,
bonifiche ed acciaio ecosostenibile.- Per le
Acciaierie l’unica prospettiva seria è ’ il
controllo pubblico dello stabilimento nel quadro
di un più generale Piano Siderurgico Nazionale.
Sono necessari concreti e tempestivi
investimenti per lo sviluppo impiantistico, non
per sorreggere ulteriori manovre attendiste,
dannose per la fabbrica e per la Città
Coordinamento Art.1-Camping.
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Il
piano ponte……Verso l’ignoto
I lavoratori e i
cittadini non possono sopportare altri giochi elettorali e
speculativi alle loro spalle.
L'Etrusco - 7 giugno 2020
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"INVITO"
Il 3 giugno il ministro
Patuanelli e Jindal si incontrano per
parlare del futuro di Piombino. Dopo 18 mesi
di attesa e 4 di rinvio, JSW Steel Italy
chiede ancora un anno per la presentazione
del Piano Industriale. . L’ immobilità
danneggia lo stabilimento e deprime tutta
l’economia di Piombino e della Val di Cornia.
Per questo siamo convinti che il Governo
deve “dare lo sfratto” a JSW! Lo Stato
faccia investimenti produttivi nelle Aree di
Crisi Complessa e bonifiche nei siti
inquinati. Accanto ad una Siderurgia
ridimensionata, moderna ed ecocompatibile,
e’ indispensabile e urgente un Piano di
Rinascita per Piombino e la Val di Cornia:
infrastrutture, diversificazione economica,
valorizzazione delle vocazioni del
territorio, Ma nessuno ci regalerà nulla se
non costruiamo una forte mobilitazione
unitaria di cittadini, lavoratori e delle
loro organizzazioni. Vieni a parlarne con
noi il 3 giugno, dalle 09:30 alle 12:30, al
piazzale antistante la SOL in Piombino.
Coordinamento Art.1
Camping CIG.
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Stile Libero 12 maggio
2020
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Stile Libero 5 maggio
2020
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Video da Facebook.com
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Stile Libero 26 aprile 2020
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Stile Libero 3 aprile 2020
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Stile Libero 30 marzo 2020
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Stile Libero 19 marzo 2020
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Stile Libero 16 marzo 2020
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Stile
Libero
5
marzo 2020
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Piombino: Consiglio
comunale approva i “lavori di pubblica necessità”
L'Etrusco del 22 febbraio 2020
http://www.letrusco.it/piombino-consiglio-comunale-approva-i-lavori-di-pubblica-necessita/?fbclid=IwAR0qtAH5d7rCmq38aVDOAxLcrKz3GOSzOwLLngJEshCc3E02JLzPDepRRKE
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Da Stile Libero
PIOMBINO 14 febbraio 2020
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Da Stile Libero
PIOMBINO 1 febbraio 2020
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Jsw, operai pronti allo sciopero della fame
http://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-camping-cig-jsw-gli-operai-pronti-allo-sciopero-della-fame.htm?fbclid=IwAR0I4lL4s1mvsVSrJ8yW-bqmCB_OYsqUJUmWIRWURGcunPGmBGwD2DsK7xM
QuiNewsValDiCornia 25 gennaio 2020
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"Un incontro pubblico prima di andare al Mise"
QuiNewsValDiCornia di lunedì 06
gennaio 2020
http://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-camping-cig-un-incontro-pubblico-prima-di-andare-al-mise.htm?fbclid=IwAR3Bkc0lCBXJQzx-fxPdXSAW2N56wgh5f0LXAQDXNa4FIluCpOhZxCJBlnA
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"Solidarietà ai lavoratori della Rsa Phalesia"
http://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-solidarieta-ai-lavoratori-della-rsa-phalesia.htm?fbclid=IwAR3Z1JwUzkC1H1cTUxJ59m1wWpFVEE0FvGryFoSzwmqu6LmZz5ZtH_bOpWM
QuiNewsValDiCornia del 29 dicembre 2019
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Da Stile Libero
26 dicembre 2019
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Da Stile Libero
22 dicembre 2019
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Da Stile
Libero 15 dicembre 2019
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Una lettera anonima al Camping Cig
Da
Qui News Val di Cornia del 13 novembre 2019
http://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-una-lettera-anonima-al-camping-cig.htm?fbclid=IwAR2IVJTYkjQex0Y3OPvH3yxPx1mGWmtgA3jh67b7cDqX8BW0Qp8O-EgmEiE
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Da Stle Libero
del 9 novembre 2019
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Jindal in arrivo –
alcun orientamento su ILVA Taranto, sprezzante nei confronti dei
sindacati di Piombino
http://www.letrusco.it/jindal-in-arrivo-alcun-orientamento-su-ilva-taranto-sprezzante-nei-confronti-dei-sindacati-di-piombino/?fbclid=IwAR1tyRjxjVlERiCI80ffP91FmIL1Yqyzy1KhGvl8uQoOajkFCGwjh9rNhio
L'Etrusco 6
novembre 2019
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Da Stile Libero -
28 ottobre 2019
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da Stile Libero
del
6 settembre 2019
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FESTA DI
LIBERAZIONE
Pinetina di
Riotorto, 27 agosto 2019
LA FABBRICA CHE NON C’E’ (siderurgia)
Partecipanti:
Massimo Lami, sindacato USB PIombino;
Roberto Bragiola, operaio JSW Steel,
Massimo Matteuzzi, area Opposizione CGIL -
Il Sindacato è un'altra cosa;
Paolo Francini Associazione Camping CIG;
Gianluca Quaglierini, RSU/RLS Sol Piombino.
Parteciperà in collegamento da Taranto,
l'RSU Fiom dell'ILVA Francesco Brigati.
Moderatore relatore Fabrizio Callaioli
consigliere comunale PRC Piombino e avvocato
giuslavorista,
Giovanni Bruno Responsabile lavoro
Segreteria PRC Toscana.

File Audio
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da Stile Libero 26
agosto 2019
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da Stile Libero 17
agosto 2019
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da Stile Libero 27
luglio 2019
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da Stile Libero 19
luglio 2019
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"Una delegazione del Camping Cig davanti al Mise"
http://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-una-delegazione-del-camping-cig-davanti-al-mise.htm?fbclid=IwAR3GNVfWCPkfmEdWSGf_RmP_zyCtwuqfGtsnuHjKortONA9k0PVjZacKubU
quinewsvaldicornia del 3 luglio 2019
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dda Stile
Libero
PIOMBINO 15 giugno 2019
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Stile Libero
16 maggio 2019
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Ciao Claudio! Ti
porteremo sempre nelle nostre lotte!
https://sindacatounaltracosa.org/2019/03/29/ciao-claudio-ti-porteremo-sempre-nelle-nostre-lotte/?fbclid=IwAR0GJQtxxE0vA6h6QQaXDTgg46B0Q33130YVMRpIDOsw7sTmQ6tHn5IZgoo

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Il
contributo del Coordinamento Art.1-Camping CIG
alla manifestazione del 23 febbraio a Piombino
contro la trasformazione della città in polo dei
rifiuti. Chi parla è Paolo Francini, il Compagno
Dignità... che è anche il vicepresidente
dell'associazione Restiamo Umani.
23/02/2019 IL COORDINAMENTO ARTICOLO 1
CAMPING CIG. Alla manifestazione del CSP.
Video
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2019\02\19\Art-1-CCIG-volantino-Aferpi-al-MISE-190219-1.pdf
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Stile
Libero
14
febbraio 2019
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da Stile
Libero - 1 febbraio 2019
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Intervista a Paolo
Francini. Scegliere la pillola giusta (Matrix) e lottare
controcorrente.
https://www.youtube.com/watch?v=dNpW4HXTt4g&feature=share
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16 novembre 2018
Coordinamento
Art 1 – Camping CIG : il comunicato M5S filopadronale. Una
coltellata alla schiena dei lavoratori
14
novembre 2018
http://www.letrusco.it/coordinamento-art-1-camping-cig-il-comunicato-m5s-filopad/?fbclid=IwAR2arwuJNTY-NHvRNVnMukTcucSfTjk85P-2AfFa8j8v1Vq03oaYQOhoALE
Coordinamento Art 1
– Camping CIG: occorre un provvedimento immediato per il salario
dei lavoratori AFERPI e Piombino Logistics
PIOMBINO 4 novembre 2018
http://www.letrusco.it/coordinamento-art-1-camping-cig-occorre-un-provvedimento-imme/?fbclid=IwAR3dff3WQTbEFCUXYLbsWfIpSiU2dafI22A8rtTx4hyMNPKaKBYP7h18O3c
PIOMBINO:
IL CAMPING CIG DICE LA SUA SU BONIFICHE, SALUTE E FABBRICA
http://www.corriereetrusco.it/2018/10/14/piombino-il-camping-cig-dice-la-sua-su-bonifiche-salute-e-fabbrica/?fbclid=IwAR3lt_UgP604zl7xqn1RkevLTYVhRqanaMKFoIXeWLG4q0TBiDSbYKzusto
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Piombino: oltre la
città-fabbrica
Le ex acciaierie Lucchini di
Piombino, fra una cessione
aziendale e un’altra, hanno
chiuso i battenti dal 2014.
Qui si intrecciano i
problemi del diritto al
lavoro e del diritto alla
salute.
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No ai licenziamenti di opinione
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Da Stile
Libero
PIOMBINO 14 luglio
2018
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Da Stile
Libero
PIOMBINO 26 maggio
2018
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Da Stile
Libero
PIOMBINO 17 maggio
2018
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AFERPI:
DEGRADO IMPIANTI, IL CAMPING CIG INSISTE CON IL
SINDACO
http://www.corriereetrusco.it/2018/03/19/aferpi-degrado-impianti-il-camping-cig-insiste-con-il-sindaco/
Lo
scenario della crisi dello stabilimento ex-Lucchini
è cambiato: “porre dei punti fermi, prima che si
scoprano le carte”
14marzo
2018
http://www.pisorno.it/lo-scenario-della-crisi-dello-stabilimento-ex-lucchini-e-cambiato-porre-dei-punti-fermi-prima-che-si-scoprano-le-carte/?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork
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Piombino, 23 febbraio 2018: Paolo Francini,
cassintegrato Aferpi, esponente del Coordinamento
Art.1-Camping CIG, a confronto con il ministro dello
sviluppo economico Carlo Calenda. Siamo onorati che
Francini - il Compagno Dignità - sia anche
vicepresidente dell'associazione Restiamo Umani.
https://www.facebook.com/1647391751/videos/10214031543696462/
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Un
patto per la Val di Cornia
16 febbraio 2018
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Camping Cig, quale futuro per Aferpi
Csmping Cig:
"La nostra impressione è che, ancora una volta, si giochi sulla
pelle dei lavoratori l’ennesima partita elettorale"
http://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-camping-cig-quale-futuro-per-aferpi.htm
martedì
13 febbraio 2018 |
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UN LARGO ARCO
DI FORZE CONTRO IL FALLIMENTO DELLA CLASSE DIRIGENTE
STILE LIBERO - PIOMBINO
21 dicembre 2017
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Video gentilmente
concesso da Stefano Fontana.

https://www.facebook.com/stefano.fontana55/videos/10203242776007504/
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Coordinamento Art. 1
– Camping CIG: costringere il Governo ad assumersi le proprie
responsabilità
Comunicato
del 25 novembre 2017
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27 ottobre 2017
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Pubblicato il 10 lug 2017
Esecuzione tratta dal concerto
di Valpiana del 28/05/2017 in occasione del Pranzo Operaio. Alcune delle
foto utilizzate nel montaggio sono fornite dagli amici del Coordinamento
Art. 1 Camping CIG di Piombino (LI)
https://www.youtube.com/watch?v=uDUIsw4rZ-Y&feature=youtu.be
Sono passati appena pochi
giorni dall'entrata in vigore dei nuovi accordi presi dal Governo con Cevital/Aferpi
e già la mancanza di chiarezza e di trasparenza che permea tutta la vicenda fa
nascere i primi gravi problemi.
L’azienda proclama già da giorni che non intende anticipare ai lavoratori quanto
dovuto dall’INPS, nonostante le assicurazioni che i vari Ministri interessati
avevano verbalmente dato; il 5 luglio, su sollecitazione del rappresentante UGL
che ha chiesto informazioni alla Direzione Aziendale, le RSU e i sindacati
territoriali hanno chiesto – e ottenuto – un incontro con la Direzione Aziendale
che ha ribadito la sua volontà di non anticipare nulla! Per chi non l’avesse
chiaro, ciò comporterebbe situazioni gravissime sui lavoratori: soprattutto il
dover attendere un periodo anche di 7-8 mesi prima di iniziare a percepire il
nuovo salario e di dover aspettare a dicembre per avere il conguaglio fiscale.
I Sindacati, forti della promessa del Ministro Calenda che in caso di problemi
avrebbe convocato una riunione nel giro di 24 ore, ne hanno richiesto la
convocazione. Hanno dichiarato inoltre che, in caso di insoddisfazione delle
richieste, le mobilitazioni riprenderanno con forza.
Noi del Coordinamento Art.1 – Camping CIG abbiamo incontrato i segretari
territoriali all’uscita della riunione. Abbiamo sollecitato i sindacati a
fissare una data ultimativa per l’incontro e inoltre, dimostrato che le promesse
verbali non hanno un grande valore, riteniamo doveroso che nell’incontro a Roma
si pretendano alcune cose:
• Ovviamente che Cevital continui ad anticipare i trattamenti salariali;
• Che ci venga consegnata una copia integrale dell’addendum;
• Che venga messo per scritto con quale meccanismo e con quali fondi il governo
intende rispettare la promessa che le condizioni salariali rimarranno
inalterate, inclusi gli istituti differiti (TFR, ferie, permessi).
Abbiamo inoltre consigliato che nella richiesta di incontro si fissi una data
ultimativa, in modo di garantire il rispetto delle tempistiche tecniche.
In assenza di questi risultati, come già anticipato dai Segretari Territoriali,
la mobilitazione dovrà riprendere con ancora maggiore forza di quella messa in
campo il giorno 29 giugno. Invitiamo pertanto tutti i lavoratori a restare
vigili e pronti a scendere in piazza.
Da parte nostra, comunque, rimangono altri sostanziali dubbi e critiche su come
il Governo si è mosso.
Fatta salva la soddisfazione per aver ottenuto la salvaguardia del posto di
lavoro ancora per due anni, notiamo gravi pecche nell’addendum:
• Si parla di “continuità produttiva” ma non si fissano i parametri di questa
(pochi giorni di produzione al mese sono sufficienti a dichiarare la
soddisfazione del parametro, anche se questo significa perdita di clienti e di
competitività?);
• Si parla di un “partner per le attività siderurgiche” senza nessuna regola e
questo lascia spazio a qualsiasi operazione di sciacallaggio; se, ad esempio, il
partner fosse la British Steel, è facilmente ipotizzabile (in assenza di regole
definite) che il suo interesse non sia investire per una nuova acciaieria con
forno elettrico, né mantenere la produzione di treni di laminazione doppioni di
quelli che già possiede, ma solo di acquisire i clienti, soprattutto RFI.
• Si parla di “inadempienza” che può portare alla rescissione del contratto, ma
non si dice niente di quel che il Governo farà in questo caso. Non vorremmo
ritrovarci, alla prima inadempienza, che si venga posti di nuovo di fronte al
ricatto “non c’è alternativa a Rebrab”.
È su questi temi che deve essere concentrata l’attenzione e la mobilitazione:
Fissare parametri congrui per la continuità produttiva;
Esigere da un eventuale partner il rispetto del piano firmato nel 2015
Preparare un piano che, in caso di inadempienza di Cevital, permetta al
Governo di subentrare con delle scelte già decise e coerenti.
Altri problemi restano fuori da questo succinto elenco: dalle rotazioni alla
formazione, dall’indotto al TFR non pagato ed altri ancora. Su questi avremo
modo di approfondire in futuro.
PIOMBINO: AL CENTRO GIOVANI LA
CABINA DI REGIA SULLA FORMAZIONE
http://www.corriereetrusco.it/2017/06/19/piombino-e-in-corso-la-cabina-di-regia-sulla-formazione/
Alcune Fotografie..
Il 16
giugno, in piazza Cappelletti, a Piombino, era prevista la conversazione con
Annalisa Tonarelli (sociologa del lavoro, Università di Firenze), autrice del
saggio Piombino: il lento declino di una città industriale (rivista Meridiana,
n. 85). Purtroppo, Tonarelli si è ammalata. A introdurre l'incontro ci hanno
pensato Paolo Gianardi e Sara Martellacci, laureata a pieni voti con una tesi
sul secondo biennio rosso a Piombino: alcuni degli operai, delegati e militanti
protagonisti delle mobilitazione di fini anni settanta erano presenti e sono
intervenuti nella discussione. Ha preso la parola fra gli altri anche Riccardo
Antonini, licenziato dalle ferrovie per avere aiutato i familiari delle vittime
della strage di Viareggio del 2009 a cercare la verità; Antonini è il
coordinatore regionale de Il sindacato è un'altra cosa-Opposizione in Cgil. Il
saggio analizza le vicende della città e delle “sue” acciaierie, con particolare
riferimento agli anni più recenti e ai problemi della gestione Cevital-Aferpi,
drammaticamente attuali. L’incontro pubblico è stato organizzato dalle
associazioni Coordinamento Art. 1- Camping CIG e Restiamo Umani. Si inserisce
nel programma del presidio di mobilitazione messo in atto appunto dal
Coordinamento Art. 1- Camping CIG. A seguire, applaudutissimo concerto dei
Sonatori della Boscaglia.
Alcune foto..
Incatenarsi per non rassegnarsi,
Fassina (SI): “nella manovra economica approvata al Senato, non esiste alcun
emendamento Piombino”
“Incatenarsi per non rassegnarsi”,
l’agenda. Il 16 giugno con Annalisa Tonarelli autrice del saggio “Piombino: il
lento declino di una città industriale”
http://www.pisorno.it/incatenarsi-per-non-rassegnarsi-lagenda-il-16-giugno-con-annalisa-tonarelli-autrice-del-saggio-piombino-il-lento-declino-di-una-citta-industriale/?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
sarà in Piazza con un “Presidio di Resistenza”
http://www.letrusco.it/coordinamento-art-1-camping-cig/

Grande confusione sotto
il cielo della politica a Piombino
http://www.pisorno.it/grande-confusione-sotto-il-cielo-della-politica-a-piombino/?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork
"Paolo Francini, operaio Aferpi, il Compagno Dignità, è
vicepresidente dell'associazione Restiamo Umani"
Il video inserito su facebook da
Daniele Lugli
https://www.facebook.com/daniele.lugli/videos/10207219347561187/?autoplay_reason=ugc_default_allowed&video_container_type=1&video_creator_product_type=0&app_id=6628568379&live_video_guests=0
TG3 Toscana 28 marzo 2017

Tutti uniti per salvare
Piombino e la Val Di Cornia.
https://www.facebook.com/events/801630303327463/
Lettera
aperta di Camping CIG per Piombino
http://www.piombinonews.it/news/3915/Lettera_aperta_di_Camping_CIG_per_Piombino/#main-page-content
Manifestazione a Piombino e riunione sindacale, Aferpi e Logistics, a
porte chiuse. Il 16 febbraio Cabina di regia accordo di programma
http://www.pisorno.it/manifestazione-a-piombino-e-riunione-sindacale-aferpi-e-logistics-a-porte-chiuse-il-16-febbraio-cabina-di-regia-accordo-di-programma/?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork
Riformulazione di un nuovo modello
Piombino
http://www.letrusco.it/riformulazione-di-un-nuovo-modello-piombino/
COMUNICATO
STAMPA
31 gennaio 2017
A tre giorni dallo sciopero organizzato da sindacati
e RSU, senza pudore la
dirigenza locale di Aferpi
comunica alle RSU che nel mese
di febbraio la produzione sarà ferma ,
non sono previste navi per approvvigionamenti e/o
spedizioni, tranne qualche giornata al TPP:
A questa comunicazione allarmante le RSU si sono
limitati ad esprimere preoccupazione, con uno scarno
comunicato, senza controbattere, ma la cosa più
grave senza una immediata analisi con la stessa
azienda del reale rischio del non mantenimento dei
contratti di Solidarietà , che
stando
così le cose, non potranno
essere applicati per i mesi a venire.
BASTA CON
I RINVII DELL’ AZIENDA
E LE PROMESSE DELLA CLASSE POLITICA AL
POTERE , INTERVENGA IMMEDIATAMENTE IL GOVERNO E SI
RIFORMULI UN NUOVO E SERIO MODELLO PIOMBINO BASATO
SU SANE FONDAMENTA.
Noi del Coordinamento Art. 1 – Camping CIG,
Lavoro Salute Dignità, Restiamo Umani
partecipiamo alla mobilitazione e alla
manifestazione, lavoratori tra lavoratori, ma lo
facciamo con gli obiettivi che abbiamo proposto in
assemblea, e che una interpretazione della
democrazia sindacale autoritaria e
controproducente ha impedito che fossero
messe in votazione:
Ø
Lo sciopero del 2 febbraio avrebbe dovuto essere uno
sciopero generale comprensoriale; ribadiamo la
necessità di continuare la mobilitazione per
arrivarci in tempi brevissimi; alla
manifestazione
del 2 nella stessa giornata va data immediata,
coerente continuità con forme lotta ad oltranza,
tanto civili quanto incisive, finché non arriveranno
risposte esaurienti: non basta certo l'ennesima
convocazione dell'ennesimo incontro.
AL GOVERNO , REGIONE
E COMUNE DICIAMO :
Ø
Si prenda atto e si dichiari che è superato il
modello piombino
,
si
nomini un commissario
e si prepari un
piano B. Il Governo predisponga tutti gli
strumenti necessari e metta in campo tutte le
potenzialità per il rilancio della fabbrica
, in vista
di un futuro assetto della siderurgia in Italia;
Ø
Se proprio non si vuol considerare chiuso, che
almeno si fissi una data ragionevolmente ravvicinata
e che sia effettivamente ultima. RICORDIAMO CHE IL
1° LUGLIO È ORMAI AD UN PASSO;
Ø
Che partano immediatamente i lavori per le
infrastrutture stradali ,
ferroviarie e portuali ;
Ø
Che partano le bonifiche e che parta la formazione
per i lavoratori da impiegare nelle stesse;
Ø
Che il TFR
venga pagato a tutti i lavoratori, che si trovi un
accordo affinché l’INPS lo anticipi ai
lavoratori della ex-Lucchini
Servizi.
Associazioni Coordinamento Art.
1 – Camping CIG, Lavoro Salute Dignità, Restiamo Umani
Dal TG3 del 7 gennaio (video facebook di Roberto Squarci)
https://www.facebook.com/100009068598313/videos/1716393568672913/?autoplay_reason=ugc_default_allowed&video_container_type=1&video_creator_product_type=2&app_id=350685531728&live_video_guests=0
AFERPI: «BASTA CON FALSI ANNUNCI E FALSE
PROMESSE»
Ex Lucchini Piombino, il piano degli
algerini non decolla. Commissario
straordinario: “Rischio blocco nel 2017”

Piombino,“Comitato Per…”: “fino al 14
gennaio 2017 è possibile presentare
osservazioni alla Variante Aferpi”
Vicenda Aferpi, Piombino. L’ intervento
di Claudio Gentili, nel corso del
Consiglio comunale del 6 dicembre
http://www.pisorno.it/vicenda-aferpi-piombino-l-intervento-di-claudio-gentili-nel-corso-del-consiglio-comunale-del-6-dicembre/
VARIANTE AFERPI: CONVEGNO SU BONIFICHE,
QUAGLIODROMO E SS398
SI è tenuto il 17 ottobre il secondo
convegno organizzato dal "Comitato
per..." che si è costituito a Piombino
per informare la cittadinanza su cosa
sta succedendo con la nuova "Variate
Aferpi".
https://www.facebook.com/100009168392061/videos/1694153530900244/
Sviluppo sostenibile della città,
Piombino si mobilita
Piombino prova a ripartire dall'acciaio,
ma la strada è tutta in salita
IL 4 OTTOBRE ARRIVA IL DIBATTITO SU
QUAGLIODROMO E SS398
Dal Camping CIG
http://www.letrusco.it/dal-camping-cig/
E' stato
positivamente firmato l'accordo per i
contratti di solidarietà. Tuttavia,
Cevital-Aferpi finora non ha davvero
mostrato di essere affidabile, nel
rispetto dei suoi impegni nei confronti
dei lavoratori, dei sindacati, delle
amministrazioni pubbliche. Però pretende
di occupare l'intera area naturalistica
del Quagliodromo, alle spalle della
spiaggia, con una linea ferroviaria che
in realtà gli serve per appropriarsi di
altre aree prossime al porto, principale
obbiettivo del suo arrivo a Piombino:
altro che acciaio…
Invece, è perfettamente possibile
costruire una ferrovia di servizio alla
nuova acciaieria elettrica in maniera
molto meno invasiva.
Aferpi pretende poi di far passare la
strada 398 sotto le finestre delle
famiglie del Cotone-Poggetto, di via
Pisa e via Cavallotti, la quale corre a
poche centinaia di metri da via Torino e
dalle scuole di piazza Dante. Senza
contare che via Pisacane sarebbe
imbottigliata dal traffico.
Invece, la 398 deve seguire il tracciato
lontano dalle abitazioni, tanto più
praticabile adesso che le aree
interessate non saranno più aree
industriali attive.
Però, l'Amministrazione comunale di
Piombino vuole fare approvare nei
prossimi giorni al Consiglio comunale
una Variante urbanistica, che dice di sì
alle pretese di Aferpi.
Non siamo d'accordo. In questo modo,
l'Amministrazione comunale si mostra
debole con Aferpi. Questo atteggiamento
subalterno indebolisce le ragioni di
lavoratori e popolazioni e prepara un
ulteriore cedimento della Regione
Toscana, in sede di Valutazione di
Impatto Ambientale dei progetti Aferpi,
VIA che l'azienda pretende di evitare.
Invece, la VIA è indispensabile pure
allo scopo di tutelare la salute degli
addetti allo stabilimento.
Altre scelte sono possibili e
preferibili e servono a far vivere
meglio gli abitanti di Piombino, senza
sbarrare la strada alla creazione di
posti di lavoro anche in settori diversi
dall'industria, peraltro tuttora sospesa
alla scarsa affidabilità della stessa
azienda: nella migliore, auspicabile
ipotesi, comunque la siderurgia non
occuperà più la quantità di lavoratori
di un tempo.
Affermiamo infine che, per rispetto
delle generazioni future, perfino
qualora le scelte migliori dovessero
risultare più costose – cosa che
andrebbe dimostrata carte. alla mano -,
quelle sono le scelte da compiere, al
pari delle indispensabili bonifiche e
dei posti di lavoro ad esse collegati.
Di tutto questo si
discuterà nell'incontro pubblico,
organizzato per MARTEDI PROSSIMO 4
ottobre alle 16, presso il Centro
Giovani di Piombino (via della
Resistenza 4), dalle associazioni:
Comitato antinquinamento; Coordinamento
art.1-Camping CIG; Lavoro salute
dignità; Legambiente; Restiamo umani;
Ruggero Toffolutti contro le morti sul
lavoro
Camping CIG
(foto by Marco)
https://www.facebook.com/marco.brown.902/media_set?set=a.1187349431286893.1073741901.100000355419053&type=3
Camping CIG 2016, intitolato alla
memoria e in onore di ABD ELSALAM,
operaio immigrato ucciso a Piacenza
durante uno sciopero
foto
https://www.facebook.com/paolo.gianardi/posts/10208548056912789
SIDERURGIA: CAMPING CIG 2016 "PARLANO I
TECNICI"
https://www.youtube.com/watch?v=pk0fwg8Oxx8
Pessimismo della ragione, ottimismo
della volontà
Art. 1 – Camping CIG: settimana di
mobilitazione
Al Parco 8 marzo, dal 23 al 30 settembre
http://www.stileliberonews.org/pessimismo-della-ragione-ottimismo-della-volonta/
Piombino, Variante Aferpi. Intervento di
Paolo Francini
Modello Piombino: “Piano Industriale Aferpi,
aggiornamenti sullo stato dell’arte”
AFERPI: «LA TUTELA AMBIENTALE E’ UN DIRITTO
DELLE GENERAZIONI FUTURE»
http://www.corriereetrusco.it/2016/08/30/aferpi-la-tutela-ambientale-e-un-diritto-delle-generazioni-future/
PIOMBINO 25 agosto 2016 – Presentare
osservazioni, lo confermano il sindaco e il
vicesindaco nella loro risposta, è
legittimo. Ma lo è altrettanto, in caso di
bocciatura, continuare a ritenere
ingiustificato esentare Aferpi dall’obbligo
di assoggettamento del suo piano alla
Valutazione di impatto ambientale (Via).
Perchè le associazioni, con un obiettivo
statutario legittimo, si confrontano – e lo
abbiamo fatto rispettosamente e alla luce
del sole – prima di tutto con quello.
Il nostro scopo non è e non è mai stato
l’ostacolare la ripresa produttiva delle
acciaierie.
Le nostre priorità, e le osservazioni vanno
in questo senso, restano la difesa dei posti
di lavoro di tutti i i dipendenti
ex-Lucchini; la fattibilità della
diversificazione; la tutela della salute dei
cittadini e dei lavoratori che hanno pagato
e chissà ancora per quanto pagheranno le
conseguenze di vivere e operare in un Sito
di Interesse Nazionale da bonificare.
E non si parli di allungamento dei tempi. Se
Aferpi non avesse interrotto il procedimento
della Via chiedendo di esserne esonerata, a
quest’ora quel procedimento sarebbe
concluso. E allora perché chiederla e perché
concederla?
È quantomeno discutibile che si acquisti lo
stabilimento ad assurde condizioni, oltre
che nei rapporti con i lavoratori e i
sindacati, con la ridefinizione del piano
urbanistico e del piano strutturale d’area
piegandolo alla logica del massimo risparmio
per l’imprenditore, cedendogli per cinquanta
anni aree strategiche sul porto e
permettendo alla stessa impresa di
controllarne l’accesso insieme a quello
della rete ferroviaria.
Senza Via, nessuna verifica su impatto
ambientale, sicurezza sul lavoro nei nuovi
impianti. In ossequio, anche qui, ad uno
spirito di sudditanza esteso.
Contemporaneamente il fatto che Aferpi non
voglia sottoporsi alla Via infligge una
ferita profonda alla sua stessa credibilità
quando afferma di voler costruire uno
stabilimento moderno e competitivo
investendo capitali, per ripercorrere,
invece, strade fallimentari: massimo
sfruttamento del territorio e dei lavoratori
in mancanza di capitali e idee. Fra dieci
anni o prima l’acciaieria che nasce con
queste premesse fallirebbe la gara con il
mercato. La multinazionale si libererebbe
dello stabilimento e ci ritroveremmo in una
situazione di ulteriore degrado ambientale,
mentre il porto nelle sue mani sarebbe solo
un appoggio logistico per i prodotti
provenienti da tutto il mondo, in
particolare alimentari, settore che Rebrab
tratta.
Dobbiamo uscire da questa crisi veramente e
collettivamente.
E allora non possiamo accettare un
imprenditore qualsiasi ma solo un
imprenditore che dia garanzie attraverso un
piano industriale moderno e rispettoso sia
dell’ambiente che dei lavoratori. Uno
stabilimento che non sia in contrasto con il
possibile sviluppo di tutti gli altri
settori: agricoltura, turismo, trasporti
marittimi e commerciali, nautica, incrinando
la monocultura a favore di un processo di
diversificazione di cui si parla da decenni.
Qui sta la capacità della politica di
proporre un nuovo modello di sviluppo. Qui
sta la sua capacità di non presentarsi di
fronte a qualsiasi proposta pronta sempre a
dire sì a qualsiasi condizione. Così non si
attraggono investimenti. Chi può investire
nella nautica e nella crocieristica se nel
nostro porto avremo la demolizione delle
navi? Come può investire nel nostro porto la
ditta che intende assemblarvi parti di
centrali elettriche per poi spedirle via
mare se l’accesso al porto e la sua gestione
sarà nelle mani di Aferpi e senza una rete
razionale di infrastrutture? Come si
concilia l’agricoltura di qualità con una
fabbrica in cui non si è voluto procedere
alle verifiche di impatto ambientale?
Restiamo umani , Lavoro salute e dignità,
“Ruggero Toffolutti” e Legambiente
continueranno a chiedere risposte e
propongono ai comitati e ai singoli
cittadini che hanno firmato le loro
osservazioni un incontro per il 6 settembre
alle 17 nella sede dell’associazione
Toffolutti (via XX Settembre 62).
Restiamo umani, Lavoro salute e dignità,
“Ruggero Toffolutti” e Legambiente
Aferpi,
Piombino: “loquimur” e vedi come ti faccio
fuori i sindacati. Avanti con il
“Piano-Truffa”
..........................
AFERPI:
ALTRE TRE ASSOCIAZIONI PRESENTANO
OSSERVAZIONI SU SS398 E QUAGLIODROMO
Piombino (LI) –
Anche le associazioni Associazioni
“Lavoro salute dignità”, “Restiamo
umani”, “Ruggero Toffolutti
contro le morti sul lavoro” hanno
presentato le loro osservazioni alla
richiesta di Aferpi di non
assoggettabilità alla V.I.A., che
riportiamo anche queste integralmente.
Con l’occasione ricordiamo ai nostri
lettori che oggi, 10 agosto 2016, è
l’ultimo giorno per poter inviare le
proprie osservazioni in Regione Toscana,
e che tutte le informazioni sull’invio,
compresa una lettera già precompilata,
sono disponibili a
QUESTO INDIRIZZO.
___________________________________
Osservazioni alla richiesta
di Aferpi di non assoggettabilità alla
V.I.A.
Un
gruppo di cittadini e le associazioni
Lavoro salute dignità, Restiamo umani,
Ruggero Toffolutti contro le
morti sul lavoro hanno presentato alla
Regione Toscana cinque
osservazioni in merito alla richiesta,
avanzata da AFERPI, di non
assoggettabilità dei propri
progetti alla procedura di Valutazione
di impatto ambientale (VIA).
Eccone i punti salienti.
La VIA è assolutamente
necessaria. Il nuovo percorso
avviato da AFERPI in merito all’assoggettabilità
appare oggettivamente come un ulteriore
tentativo di dilatare i tempi
per la realizzazione degli impianti
promessi (peraltro già
ridimensionati da due a un solo forno
proprio in occasione della richiesta di
non assoggettabilità allaVIA): AFERPI
non può non sapere, infatti, che il
probabile rigetto della sua nuova
istanza da parte della Regione
riaprirebbe da capo la procedura di VIA,
avviata a Gennaio 2016 e deliberatamente
interrotta da AFERPI stessa il 27 giugno
scorso. Se AFERPI avesse continuato, la
procedura di VIA sarebbe oggi con
moltissima probabilità già conclusa!
Il
percorso della 398
verso il porto proposto da AFERPI
risulta piu’ lungo, piu’ costoso, piu’
impattante sul traffico cittadino. Il
tracciato di una strada attesa da 30
anni non può essere subordinato alle
esigenze di AFERPI, senza tenere in
alcun conto i punti di vista dei
cittadini e le esigenze dell’intera
comunità. Un’ottima ragione per
sottoporre a VIA i progetti di AFERPI.
Il
piano presentato da AFERPI è in
contrasto sia con il Regolamento
Urbanistico che con il Piano Strutturale
d’Area in vari importanti punti.
In particolare, ad esempio, è prevista
l’occupazione di nuove aree
(Quagliodromo) che
hanno caratteri propri delle aree umide
e palustri costiere e sono individuate
come invarianti strutturali nella
pianificazione comunale. In tale area è
prevista la realizzazione di
linee ferroviarie
funzionali alla logistica dello
stabilimento. Pensiamo che le aree a
disposizione di AFERPI siano più che
sufficienti per una soluzione logistica
alternativa.
L’applicazione della VIA è
indispensabile per valutare
compiutamente l’impatto
dell’unico forno elettrico
previsto da AFERPI, in difformità dai
due inizialmente programmati, impatto da
verificare in particolare sotto i
seguenti profili: emissioni, rumore,
scorie ecc….; impatto connesso pure ad
un parco rottami di grandi dimensioni.
Le acciaierie elettriche possono
causare inquinamento da PCB, diossine,
ecc….a tal proposito basta guardare cosa
succede nel Bresciano in aree limitrofe
ai suddetti impianti. Questioni
rilevanti pure in relazione alla
notevolissima
prossimità dell’impianto, non solo al
Centro commerciale e turistico collegato
all’Outlet, di cui è
preannunciato l’insediamento nell’area
occupata dalla Centrale Enel di Tor del
sale (attualmente in dismissione);
ma anche al Parco naturale della
Sterpaia lungo la costa est del
Comune di Piombino, vocata all’attività
turistico-balneare, dove insistono
numerosi stabilimenti balneari,
ristoranti e villaggi turistici.
Questo territorio deve essere tutelato
dai nuovi ricatti occupazionali
esercitati da Aferpi: le
istituzioni mostrino dunque di essere
all’altezza. Applicare la VIA è un atto
dovuto in ossequio allo Stato di
diritto. E’ un modo fondamentale per
prevenire ulteriori danni alla
salute dei lavoratori e delle
popolazioni. E’ un impegno
ineludibile per evitare di
ripetere gli errori e i favori del
passato nei confronti delle aziende
operanti a Piombino, i quali
hanno condotto all’attuale situazione di
inquinamento massiccio dell’area
industriale: qui è sempre più necessario
intervenire finalmente con le
bonifiche, tanto indispensabili
quanto costose. Applicare la VIA è
necessario per non chiudere, prima
ancora che si aprano, nuovi percorsi di
diversificazione produttiva – e
occupazionale! – in settori
innovativi quali il turismo sociale
culturale ambientale e l’agricoltura
biologica e di qualità.
Associazioni Lavoro salute
dignità,
Restiamo umani,
Ruggero Toffolutti
contro le morti sul lavoro
http://www.corriereetrusco.it/2016/08/10/aferpi-altre-tre-associazioni-presentano-osservazioni-su-ss398-e-quagliodromo/
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AFERPI: «FATE RISPETTARE A CEVITAL GLI
ACCORDI PRESI»
Piombino (LI) – Un comunicato stampa di Aferpi,
apparso il 30 giugno 2016 unicamente su “Il
Tirreno” edizione di Piombino, annunciava che Lunedì
scorso Aferpi aveva presentato in Regione il
procedimento di “verifica di assoggetabilità” per i
nuovi impianti del polo siderurgico. Un procedimento
che, di fatto, fa finalmente partire l’iter
autorizzativo per la realizzazione del forno
elettrico e del treno di laminazione.
http://www.corriereetrusco.it/2016/07/02/aferpi-fate-rispettare-a-cevital-gli-accordi-presi/
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http://www.stileliberonews.org/1luglio-20151-luglio-2016-l-anno-che-non-ce/
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Splendida
serata e ottima cena organizzata per il COORDINAMENTO ARTICOLO 1
- CAMPING CIG.
18 giugno 2016
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Il 29 Gennaio 2016 l'ASIU SpA ha
presentato alla Regione Toscana la
domanda con cui iniziava il procedimento
di VIA-AIA per l'avvio della ”4°
variante alle opere di chiusura della
discarica di Ischia di Crociano nel
Comune di Piombino”. Il procedimento non
si è concluso nei 150 giorni previsti, e
si ha notizia che la conferenza dei
servizi in merito è riconvocata per il
25 luglio. A
breve la società ASIU SpA metterà in
vendita le proprie azioni e confluirà in
Rimateria SpA. Da notare che l'assetto
societario di Rimateria prevede una
larga presenza di capitale privato (60%,
a fronte del 35% dei Comuni di Piombino,
Campiglia e San Vincenzo); ancora "in
sospeso" il 5% ex Lucchini A.S. I Comuni
di Castagneto Sassetta e Suvereto
restano fuori, in modo che
oggettivamente s'indebolisce la
compagine pubblica. Sembra che finora si
siano fatte avanti invece aziende
tedesche operanti nel ciclo delle scorie
industriali, ma nessun imprenditore
locale, né SEI Toscana, né Sales, nè
Aferpi. La sensazione è dunque che, con
un tale assetto societario, Rimateria
obbedirà a logiche prevalentemente di
mercato e business, importando rifiuti -
per risanare i 20 milioni di debito Asiu?
-, piuttosto che occuparsi delle
indispensabili bonifiche del SIN
piombinese (le quali creerebbero la
prevista ricaduta in termini di posti di
lavoro per gli operai dell'indotto) e
del connesso riciclo di materiali.
Tali opere prevedevano: ampliamento del volume totale di 400.000 mc, da riempire entro il 2018, attraverso sia la sopraelevazione della discarica che appoggiandosi ad una ex discarica Lucchini. Dello spazio previsto 70000 mc saranno dedicato ai rifiuti pericolosi, 70000 mc all'amianto compatto. Il quarto rinvio delle opere di chiusura di una discarica che nel progetto iniziale era stata dimensionata a 10 metri di altezza e che con l'ampliamento supererà i 30 metri è giustificato dal voler mettere i nuovi spazi al servizio delle bonifiche dell'area industriale di Piombino e comunque, sostiene l'ASIU, le modifiche non cambieranno l'impatto ambientale della discarica. Alcuni cittadini ed associazioni hanno ritenuto queste affermazioni non sufficientemente dimostrate, da qui le nostre 11 osservazioni inviate a suo tempo alla Regione. Controllando sul sito web della Regione Toscana abbiamo potuto leggere le “Controdeduzioni” elaborate da ASIU alle osservazioni da noi avanzate. Premesso che la risposta alle osservazioni spettano alla Regione, con questo comunicato stampa vogliamo rilevare solo alcune delle affermazioni contenute nelle controdeduzioni ASIU che ci hanno allarmato.
Nella osservazione numero 2 sottolineavamo la pericolosità dell'amianto compatto (classificato dall'Europa tra i rifiuti pericolosi) e l'impatto negativo che poteva avere data la vicinanza della discarica ad abitazioni civili. Asiu fa riferimento alle ventennali "esperienze dei consulenti Asiu" per rassicurare circa la pericolosità dell'amianto compatto. Facciamo rilevare che proprio il PRB approvato nel 2014 dalla Regione Toscana afferma (a pag. 10 dell'Allegato di Piano-4-) tra i criteri che escludono la possibilità di istallare una discarica come la nostra indica:
“26. Aree con presenza di centri abitati, secondo la definizione del vigente codice della strada, che non possono garantire il permanere di una fascia di rispetto di 500 metri fra il perimetro del centro abitato e il perimetro dell’impianto;”. Sempre nella stessa pagina, si individua tra i criteri penalizzanti l'essere in zona a pericolo idraulico medio. Ambedue questi aspetti negativi caratterizzano la nostra discarica! Ancora nella stessa legge troviamo:"Per le discariche di rifiuti pericolosi e non pericolosi che accettano rifiuti contenenti amianto, deve essere oggetto di specifico studio, al fine di evitare qualsiasi possibile trasporto aereo delle fibre, la distanza dai centri abitati in relazione alla direttrice dei venti dominanti. Tale direttrice è stabilita sulla base di dati statistici significativi dell'intero arco dell'anno e relativi ad un periodo non inferiore a 5 anni". La legge Toscana PRB del 2014 è richiamata da ASIU SpA solo per le parti che giustificano il piano ed ignorata quando lo mettono fortemente in dubbio.
Nella osservazione 6 facevamo riferimento alle norme indicate dalla Regione Lombardia in merito alle prescrizioni di sicurezza da adottare nelle discariche che hanno celle dedicate al cemento-amianto per tutelare l'ambientale e i lavoratori. Elencavamo alcuni accorgimenti tecnici ed impiantistici che tale legge indicava e che erano del tutto assenti nel progetto ASIU. Nella controdeduzione 6 ASIU fa riferimento a norme Nazionali e evidenzia che la Legge Regionale da noi citata è stata abrogata dal Tar della Lombardia nel Marzo 2016, ASIU continua affermando che tali norme ed impianti avrebbero senso se si trattasse amianto friabile. Giova ricordare che tale legge varata nel 2014 e riportata nel Bollettino Ufficiale N41, Serie Ordinaria-Venerdì 10 Ottobre 2014 della Regione Lombardia da pag.28 a pag.30 riguardava:” discariche per rifiuti non pericolosi monorifiuto o con cella appositamente ed esclusivamente dedicata ai rifiuti costituiti da materiali da costruzione contenenti amianto (RCA) legato in matrice cementizia o resinoide identificati dal CER 170605* sotto forma di lastre, tubazioni, travi, isolanti, guarnizioni e altre forme commerciali meno frequenti derivanti da materiali contenenti amianto in matrice compatta.”. Riguardava quindi un discarica che intende creare una cella per amianto compatto proprio come la nostra!!E non è riferita ad amianto friabile. Abbiamo nuovamente una sottovalutazione del pericolo costituito dall'amianto anche in forma compatta. Ma quello che ci ha veramente sorpreso è che si faccia riferimento ad una sentenza del TAR lombardo per rifiutare di considerare le indicazioni contenute in una una legge fatta per garantire ambiente e lavoratori e prescriveva i requisiti tecnici minimi. Il TAR ha stabilito che non c'è un generale potere regionale di stabilire livelli di tutela più elevati di quelli dettati dalla normativa statale. Il ricorso era stato fatto da una ditta che gestisce e costruisce discariche per rifiutare le prescrizioni che la Regione Lombardia aveva indicato relativamente alle caratteristiche costruttive di una discarica vicino a Brescia. In sostanza l'amministratore pubblico (ASIU) che dovrebbe avere interesse a tutelare la salute pubblica e quella dei propri lavoratori ha scelto il punto di vista del privato che tende sempre a risparmiare su investimenti che tutelano la salute dei lavoratori. Le controdeduzioni ASIU che non possiamo qui esaminare per esteso ci lasciano molto perplessi, la discarica la cui nascita è giustificata dalla necessità di mettersi al servizio delle bonifiche locali, se dovrà essere riempita entro il 2018 secondo il piano presentato alle banche, accoglierà materiali pericolosi provenienti da fuori zona, come già sta avvenendo, ed anche per la sicurezza ambientale, dei cittadini e dei lavoratori ASIU permangono molti dubbi. Aspettiamo le risposte della Regione.
Associazioni: Lavoro salute dignità, Restiamo umani; Gruppo residenti Colmata
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PIOMBINO,
SABATO PROSSIMO, 28 MAGGIO, ORE 15, CENTRO GIO'
Bonifiche e discarica: perché e
per che cosa? Parliamo di amianto, rifiuti pericolosi, lavoro,
economia, salute
Siamo convinti che
le bonifiche dell'area industriale di Piombino - dopo
decenni di incuria da parte delle aziende titolari degli
impianti e delle autorità responsabili dei controlli -
siano assolutamente indispensabili.
Sono indispensabili in primo luogo per la costruzione dei
nuovi impianti Aferpi: senza
bonifiche non potranno, infatti, partire nemmeno i lavori di
reindustrializzazione. Sono indispensabili per
salvaguardare gli operai che lavorano a contatto di sostanze
non ancora neppure adeguatamente classificate, tra cui
alcune sicuramente pericolose. Sono indispensabili per i
lavoratori dell'indotto, ai quali è stato promesso che nelle
bonifiche troveranno uno sbocco occupazionale. Sono
indispensabili per
la salute dei residenti di Piombino, a cominciare da quelli
dei quartieri più prossimi all'area industriale (Colmata,
Cotone, Poggetto...), e
per la complessiva riqualificazione ambientale e
diversificazione economica (agricoltura e turismo di
qualità). Le bonifiche non possono quindi risolversi
in una generica tombatura superficiale, come invece sembrano
proporsi Aferpi, e lo stesso Comune di Piombino, per le aree
di rispettiva competenza, in ossequio a una mera, inefficace
logica economicista.
Siamo convinti, inoltre, che l'ampliamento della discarica
di Ischia di Crociano debba essere al servizio delle
bonifiche del nostro territorio e debba accogliere tutti
quei materiali che non possono essere riciclati. Tale
ampliamento inoltre non dovrà essere fonte di pericolo per
l'ambiente e la salute: in questa logica abbiamo inviato
alla Regione Toscana 11 "Osservazioni" sul progetto della
discarica, a proposito delle quali siamo in attesa di
risposta. Nello stesso tempo riteniamo che
i volumi della discarica debbano essere giustificati dalle
esigenze del nostro territorio.
Per discutere di
questo, e molto altro, stiamo organizzando un incontro
pubblico, che si terrà nel pomeriggio del 28 maggio al
Cantro Giovani di Piombino. Ad esso sono
invitati i lavoratori e i cittadini; i Sindaci e i
Capigruppo consiliari dei Comuni della Val di Cornia;
l'Autorità portuale; i Presidenti di Rimateria e di Asiu; le
Organizzazioni sindacali e le Associazioni; l'Arpat
e l'ASL; affinché si esprimano e contribuiscano
così ad operare le scelte migliori, anche attraverso questa
occasione di democrazia partecipata. Fino ad ora hanno
confermato la propria presenza il Sindaco
di Suvereto, il Presidente di Rimateria, la Rsu Asiu, la
Cisl, il WWF, Un'altra
Piombino, Rifondazione
comunista, Sinistra ecologia libertà, Udc. Minoranza
sindacale-Camping CIG aderisce all'iniziativa.
organizzano: Un gruppo di Cittadini di Colmata;
Associazioni: Lavoro Salute Dignità, Legambiente, Restiamo
Umani, Ruggero
Toffolutti contro le morti sul lavoro.
Saranno
presenti anche: il Sindaco di Piombino Massimo Giuliani e
l'assessore Marco Chiarei; Luciano Gabrielli e David Romagnani
della segreteria provinciale Fiom-Cgil
http://www.stileliberonews.org/bonifiche-e-discarica-perche-e-per-che-cosa/
http://www.pisorno.it/bonifiche-e-discarica-perche-e-per-che-cosa-28-maggio-al-centro-giovani-di-piombino/?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork
http://www.pisorno.it/bonifiche-e-discarica-perche-per-che-cosa-lincontro-pubblico-del-28-maggio-a-piombino/
http://www.pisorno.it/variante-opere-chiusura-discarica-ischia-di-crociano-nel-comune-di-piombino-i-comitati-aspettiamo-le-risposte-della-regione/
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TRACCE AUDIO |
1 GianardiMatteoni.m4a
2 Bruschi.m4a
3 Carletti.m4a
4 Ricucci Gelichi.m4a
5 Fusco.m4a
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6 Pasquini.m4a
7 Recording_139.m4a
8 Caramassi.m4a
9 Gottini.m4a
10 Nigro.m4a |
11 MChiarei.m4a
12 Pappalardo.m4a
13 Callaioli.m4a
14 Giuliani.m4a
15 Martelloni.m4a |
16 Barsotti.m4a
17 Gchiarei.m4a
18 Quinti.m4a
19 Preziosi.m4a
20 Massarri_Conclusione.m4a
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Il 22
marzo abbiamo inviato alla Regione Toscana undici osservazioni (ALLEGATE)
relative al progetto di ampliamento della discarica di Ischia di
Crociano presentato da ASIU Spa. La discarica non sarà più utilizzata
per i rifiuti urbani ma per accogliere rifiuti industriali e quelli
derivati dalle bonifiche del nostro territorio.
Nelle nostre domande abbiamo inteso sottolineare innanzi tutto il forte
nesso, che individuiamo come indispensabile, fra la discarica e le
bonifiche dell'area industriale piombinese, individuata in sede
ministeriale quale sito di interesse nazionale (Sin). Conosciamo la
difficilissima situazione debitoria di Asiu, eredità della gestione fin
qui perseguita. Riteniamo tuttavia che il progetto discarica debba
essere funzionale in via assolutamente prioritaria alle bonifiche
locali, non già al business dei rifiuti provenienti da altre zone,
magari al fine di risanare il bilancio deficitario.
Abbiamo segnalato inoltre le rilevanti problematiche concernenti il
trattamento di tali rifiuti, fra i quali spicca ovviamente l'amianto,
sulla cui estrema pericolosità esistono studi scientifici
incontrovertibili. La nostra convinzione è che, se sarà accolto nella
nostra discarica, provocherà danni alla salute ed al futuro del nostro
territorio.
Associazioni Lavoro salute dignità, Legambiente, Restiamo umani, Ruggero
Toffolutti; Comitati Familiari vittime amianto, Residenti Colmata.
Le associazioni
Legambiente, Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro , Restiamo Umani e
Lavoro Salute Dignità, in previsione del prossimo incontro in merito al
progetto proposto da ASIU inerente la discarica di Ischia di Crociano, che si
terrà DOMANI 7 marzo 2016 alle ore 17:00 presso il quartiere del Perticale,
invitano i cittadini tutti, lavoratori, giovani, studenti alla massima
partecipazione possibile.
La problematica della discarica e della
tipologia di materiali da collocare nella stessa, tra i quali anche l'amianto, e
della loro provenienza, è sicuramente di fondamentale importanza per il nostro
territorio, soprattutto in un momento come questo, che auspica a livello globale
una profonda trasformazione volta ad una "green economy". Come tutti ormai
sanno, siamo un Sito di Interesse Nazionale (SIN), ovvero ad elevatissimo
rischio ambientale per l'inquinamento dovuto anche alle enormi quantità di
rifiuti industriali pericolosi presenti, e la già avviata procedura di
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) merita di certo un approfondimento.
L'argomento discarica perciò deve essere per noi necessariamente correlato alla
bonifica, in particolare di tutta l'area ex-Lucchini. Per tale motivo riteniamo
imprescindibile all'incontro una presenza istituzionale, che sia garante dei
tempi e degli impegni finanziari che saranno necessari per l'intero territorio
da bonificare. Sempre le istituzioni riteniamo dover essere garanti per la
salute di tutti i cittadini e per quei lavoratori che andranno ad operare
direttamente con materiali pericolosi e subdoli come appunto, ma non solo,
l'amianto.
Piombino: tra bonifiche, progetto discarica proposto da
ASIU e "Lavoro Salute Dignità" - Pisorno.it
La nuova discarica sia per le esigenze del territorio
- Stile Libero 5 mag
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http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2016/06/13/news/i-nodi-da-sciogliere-su-aferpi-la-denuncia-della-minoranza-sindacale-i-soldi-bastano-solo-per-tre-mesi-1.13655094?ref=hftipeea-1
http://www.pisorno.it/bonifiche-e-discarica-perche-per-che-cosa-lincontro-pubblico-del-28-maggio-a-piombino/
Aferpi sappia che si puo' solo lavorare in
sicurezza.- Stileliberonews
Promesse promesse ma senza idee e nè
soldi. - Stile Libero
E' LA FINE
!!!!
PIOMBINO DIVENTI UN'EMERGENZA NAZIONALE !!!!
(continua a leggere il documento)
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Ea questo punto è impensabile che le promesse
fatte dall'imprenditore algerino nella primavera
scorsa si realizzino nella tempistica prevista.
Sono queste le conclusioni di un'inchiesta de II
Sole 24 Ore, che ha preso in considerazione la
situazione della ex Lucchini a Piombino ma anche
quella in Algeria del suo attuale proprietario.
I problemi di Piombino II primo campanello di
allarme è suonato a novembre con la "Quinta
relazione" del Commissario straordinario
Giampiero Nardi, il quale ha spiegato che «i
primi mesi del 2016 si prospettano assai critici
sul piano della gestione corrente sia
industriale sia finanziaria», manifestando
preoccupazione per la debolezza delle
«competenze manageriali siderurgiche» di Aferpi,
la società costituita da Rebrab dalle ceneri
della ex Lucchini. Il riferimento era
chiaramente alle dimissioni di Adriano Zambon,
il top manager assunto da Rebrab a maggio 2015
per dirigere l'azienda, che si era
sorprendentemente dimesso a settembre e al cui
posto è oggi Fausto Azzi, l'ex responsabile
dell'area finanziaria di Piombino.
Al Sole 24 Ore, la direzione di Aferpi ha
dichiarato che «il progetto di diversificazione
e reindustrializzazione, con il rilancio del
siderurgico e la diversificazione mediante
piattaforma logistica e industria
agroalimentare, è sicuramente articolato,
complesso e impegnativo. Le difficoltà non
mancano e il lavoro da fare è notevole. Tuttavia
molto si è fatto e si sta facendo su tutti i
fronti». Le «difficoltà del momento» vengono
definite da Aferpi «fìsiologiche in progetti
così complessi». Al nostro giornale risulta
invece che sono in buona parte legate alla
difficile situazione finanziaria in cui versa
l'azienda. «E in corso il dialogo con varie
banche per completare la copertura del
fabbisogno legato all'incremento dei volumi
produttivi richiesti dal mercato», sostiene la
direzione Aferpi. Ma da mesi il management
sembra far fatica a finanziare il circolante.
Con
la conseguenza che gli unici impianti attivi, i
laminatoi, procedono a rilento. Mentre il
laminatoio "rotaie" funziona quasi sempre, gli
altri due - il "barre" e il "vergella" - vanno
avanti a spizzichi e bocconi, anche perché il
"vergella" avrebbe dovuto beneficiare di uno
sbocco verso l'Algeria finora mai
concretizzatosi. In verità i problemi di
liquidità sono emersi fin da subito. Per
acquistare materie prima all'estero, con i
fornitori che chiedevano di essere pagati a
vista. Aferpi aveva bisogno di lettere di
credito, e per aprirle necessitava di garanzie.
Ma per un'azienda che veniva
dall'amministrazione controllata non era facile
trovarle. In un primo momento è stato usato il
capitale sociale. Ma quando la necessità è
cresciuta, le banche non sono state disposte a
fornirle senza ulteriori garanzie. Rebrab ha
pensato di rimediare temporaneamente usando il
cash della sua attività algerina, quella del
gruppo Cevital.
La
sua speranza era quella di avviare un circolo
virtuoso: i fornitori avrebbero visto che
l'azienda si stava riprendendo e avrebbero
quindi accettato tempi di pagamenti più ampi e
ad Aferpi sarebbe stato dato un maggiore respiro
finanziario che le avrebbe permesso di rendersi
indipendente dalle garanzie di Cevital. Rebrab
ha contattato vari istituti di credito, ma alla
fine ha capito di poter contare solo su
Bnp-Paribas, la banca di riferimento del gruppo
algerino, sulla cui sussidiaria italiana (Bnl)
aveva peraltro depositato il capitale sociale di
Aferpi. Alla Bnp sono stati chiesti 30/40
milioni, una cifra irrisoria visto che il gruppo
Cevital fa girare almeno un miliardo all'anno. A
il Sole 24 Ore risulta però che, dopo aver
nicchiato per mesi, Bnp si sia tirata indietro
mettendo in difficoltà Rebrab.
La
ripercussione più evidente è stata la mancata
acquisizione del nuovo forno elettrico. Da
Piombino ci fanno sapere che «Aferpi sta
attendendo, a breve, l'offerta dei fornitori, in
base alla quale poter iniziare la negoziazione
finale e scegliere il fornitore o i fornitori
per l'acciaieria». Odiando chiediamo i tempi, ci
viene risposto che «non sono regolabili da
Aferpi». Il Commissario Nardi ci spiega che «Aferpi
sta impegnandosi, per quanto a mia conoscenza,
con tutti i suoi tecnici e consulenti per
comprimere quei tempi e risolvere i punti ancora
aperti, compresi il business pian e la relativa
ipotesi di finanziamento». Ma al nostro giornale
risulta invece che i tempi tecnici siano
abbondantemente esauriti. E che l'acquisto non
sia stato ancora fatto pervia dei problemi
liquidità. Gli altri fronti Gli stessi problemi
stanno avendo ripercussioni anche sugli altri
fronti del progetto di Rebrab. «La singolarità e
la forza del progetto industriale di Cevital
risiedevano nella volontà di integrare le
attività siderurgiche con importanti iniziative
nei spiega il Commissario Nardi.
«I
ritardi sulla parte siderurgica, a mio giudizio
fisiologici data l'involuzione dei mercati
siderurgici e finanziari, sarebbero percepiti
con meno fibrillazione se fossero compensati da
una forte accelerazione delle nuove attività nei
settori della logistica e dell'agroalimentare».
In altre parole, anche su quei fronti si procede
a rilento. E sempre per lo stesso motivo:
mancano i soldi. Di fronte allo scetticismo del
mondo bancario, l'imprenditore algerino ha a
questo punto una sola opzione: aprire il proprio
portafoglio. Vista la cifra contenuta, e la
potenza di fuoco finanziario di Cevital, non
dovrebbe essere difficile. Se non fosse
Protesta. Uno degli operai della ex Lucchini per
un altro problema, ancora più grave: pervia dei
recenti sviluppi politici, Rebrab non solo è
impossibilitato a trasferire i suoi capitali
all'estero, ma ha perso le coperture politiche
che avevano determinato il suo successo
imprenditoriale nel suo Paese.
«La
classe imprenditoriale algerina è assolutamente
parassitaria. Gestisce per lo più soldi fatti
grazie a contatti o appalti statali. Sono
imprenditori da economia di rendita, un'elite
predatoria che ha imparato a fare soldi in uno
Stato arbitrario. È una dinamica completamente
diversa da quella delle economie di mercato
avanzate», ci spiega Riccardo Fabiani, analista
esperto di Algeria della società di consulenza
americana Eurasia Group. «Rebrab rientra a pieno
in questo modello: non si è mai confrontato con
forze di libero mercato. Si è semplicemente
legato al potere politico-militare locale. Ma se
fino a uno o due anni fa aveva il vento in poppa
grazie a queste sue coperture, con la nuova fase
politica si trova a pagare il prezzo del legame
con una fazione in fase declinante.
Al
comando in Algeria oggi è Said Bouteflika, il
fratello del ySenne presidente Abdelaziz
Bouteflika, il quale ha approfittato della
malattia del capo di Stato per prendere le
redini del potere e far fuori la fazione guidata
dall'ex capo dei servizi segreti Mohamed
Mediène. Questi aveva creato una rete di persone
- politici e uomini di affari - che dipendevano
da lui, clientes che avevano trovato potere e
denaro grazie alla sua protezione. Rebrab era
uno di loro. Ma a settembre, quando Mediène è
stato esautorato, è partita una purga contro i
suoi clientes, Rebrab incluso». Geoff Porter di
North Africa Risk Consulting, probabilmente il
più rispettato analista economico occidentale
esperto di Algeria, concorda con Fabiani: «
Quello algerino è un sistema socialista dominato
da aziende statali con pessime performance.
Probabilmente nessuna di loro sarebbe in grado
di reggere sul mercato. Sopravvivono solo grazie
al supporto delle banche pubbliche». II problema
è che l'intero sistema algerino sta vacillando.
A il Sole 24 Ore risulta che il Dipartimento di
Stato e l'intelligence americana temono che la
situazione stia per diventare insostenibile. Con
un presidente malato,che non si vede in pubblico
da mesi, un'economia brutalmente colpita dal
crollo del prezzo del petrolio, e un vuoto di
potere finora colmato da una persona, Said
Bouteflika, che nessuno ha mai eletto. Tutto
questo si è ripercosso su Rebrab, che è stato
chiaramente preso di mira. Lo scorso settembre
il ministro dell'industria Abdeslam Bouchouareb
lo ha accusato di aver illegalmente esportato
capitali quando ha truffato la Banca centrale
dichiarando un prezzo esagerato nell'acquisto di
un im pianto industriale francese.
Rebrab ha prontamente smentito, e 3000 dei suoi
dipendenti hanno marciato in suo supporto nelle
strade della città portuale di Bedj ace, dove
Cevital ha gli stabilimenti. Ma la fondatezza
dell'accusa del ministro è quasi irrilevante.
Quello che conta è il segnale inviato dal
Governo: i tuoi soldi è bene rimangano nelle
casse delle banche nazionali. Un esperto da noi
contattato, che ci ha chiesto l'anonimato,
sostiene addirittura che pervia dei suoi legami
politici con la fazione perdente e la sua
capacità di portare gente in piazza, Rebrab
potrebbe essere ritenuto da Said Bouteflika una
minaccia più di altri imprenditori. E che per
questo, «se non fa attenzione è a rischio di
diventare il Khodorkovsky dell'Algeria». Il
riferimento è a Mikhail Khodorkovsky, l'ex
proprietario del colosso petrolifero Yukos,
prima grande foraggiatore e poi acerrimo nemico
di Vladimir Putin arrestato nell'ottobre 2003
per evasione fiscale e rimasto in carcere per io
anni.
Gli
esperti ci hanno aiutato a rispondere a un
grande interrogativo finora rimasto senza
risposta: cosa può aver spinto un industriale
agroalimentare algerino a investire centinaia di
milioni in un'acciaieria italiana che da anni è
in chiara difficoltà e nella quale occorre
impiegare centinaia di milioni «Rebrab aveva
chiaramente fiutato l'aria da tempo. E volendo
esportare i suoi capitali all'estero a me pare
palese che quella di Piombino sia una manovra
per sostiene Fabiani. «Dovendo esportare
capitali per metterli a riparo normalmente non
si penserebbe a investimenti in attività
industriali, dove rimarrebbero bloccati.
Ma
se i capitali non te li fanno esportare
altrimenti, cosa c'è di meglio di un
investimento in un'azienda in difficoltà che
giustifica grosse iniezioni di denaro di cui
magari si possono perdere in parte le tracce?
Qui c'è anche un vantaggio aggiuntivo: quello di
poter sperare sul supporto delle autorità
italiane, che avrebbero interesse a fare
pressione su Algeri perché venisse concesso l'ok
all'invio di capitali per investimenti in
Italia. Direi che è quella la maggiore
attrattiva di Piombino per Rebrab». Ora comunque
l'imprenditore algerino non ha scelta: deve
trovare i soldi per far andare avanti i
laminatoi. Altrimenti salta tutto. Difficilmente
i fondi potranno venire dalla vendita in Brasile
dei vecchi impianti Lucchini. Quindi Rebrab sarà
costretto a usare fondi già fuori dall'Algeria.
A II
Sole 24 Ore risulta che si sia impegnato a
farlo. Ma non serviranno a procedere con i nuovi
investimenti bensì a finanziare il circolante. E
poi? Inshallah.
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11 febbraio di nuovo al mise ma senza
risposte e senza mobilitazione sindacale le rivendicazioni di
minoranza sindacale Camping Cig |
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Minoranza Sindacale – Camping CIG: “Progetto
Piombino? Senza atti concreti, solo una bufala”.
Videointerventi su siderurgia del 9 gennaio

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Tracce Audio |
1 Luppoli.m4a
2 Bruschi.m4a
3 Gentili.m4a
4 Ciompi.m4a
5 Elena.m4a
|
6 MRossi Bellavita Sozzi.m4a
7
Martinelli.m4a
8 Parodi.m4a
9 Mezzacapo.m4a
10 Francescangeli.m4a |
11 Ferrrari.m4a
12 Pappalardo.m4a
13 Callaioli.m4a
14 Gchiarei.m4a
15 Pasquinelli.m4a
|
16 Parra.m4a
17 Coppola.m4a
18 Checcoli.m4a
19 Mancuso.m4a
20 Gelichi Francini.m4a
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Convegno sulla
siderurgia
Lettera ai
sindacati di categoria..
Da Piombino News
Il
consigliere Pd Barsotti sembra
proprio dimenticare le ripetute,
acritiche dichiarazioni di
assoluta fiducia in Cevital,
espresse dal presidente Pd della
Regione Toscana, nonché dal
sindaco Pd di Piombino. Vale la
pena invece di ricordare che
furono proprio il Gruppo di
minoranza sindacale-Camping CIG
e alcune associazioni, fra le
quali la nostra, a porre, fin
dalla partecipatissima assemblea
del Perticale il 6 marzo scorso,
sia il problema del Tfr non
disponibile per i lavoratori che
ne sono titolari; sia la
questione decisiva, non solo
della credibilità del discusso
piano industriale di
Cevital-Aferpi, ma anche della
sua strategia di lungo periodo,
la sola capace di evitare un
nuovo fallimento, dopo quelli
della precedente "manna dal
cielo", di nome Lucchini e
Severstal...
Ecco
perchè suona decisamente
paternalistico il penoso
richiamo di Barsotti ai
lavoratori che invece hanno
espresso lucidamente le loro
posizioni in consiglio comunale
il 16 dicembre (no acciaio? no
porto): come si fa a ripetere lo
stantio ritornello, secondo il
quale essi non sarebbero altro
che truppe cammellate,
strumentalizzate dai
"provocatori di zizzania"? Stia
tranquillo il consigliere
Barsotti, queste persone sono
abituate a pensare con la
propria testa, per meglio
impegnarsi collettivamente.
Proprio come noi di Restiamo
Umani.
Associazione RESTIAMO
UMANI
http://www.pisorno.it/consiglio-comunale-piombino-il-pd-continua-la-narrazione-felice-ma-nulla-del-programma-solo-sacrifici-chiesti-ai-lavoratori/
La votazione e il dibattito del
Consiglio Comunale
il 3 novembre,
sul documento che 4 associazioni
piombinesi
http://www.pisorno.it/consiglio-comunale-piombino-il-pd-continua-la-narrazione-felice-ma-nulla-del-programma-solo-sacrifici-chiesti-ai-lavoratori/
hanno proposto, richiedono
riflessioni e chiarimenti. Le
associazioni hanno inteso proporre
un documento alle forze politiche e
all'amministrazione comunale,
maturato nelle due iniziative,
peraltro molto partecipate, del
Perticale e di Palazzo Appiani. I
temi ritenuti dalle 4
associazioni importantissimi, sono
stati bocciati o meglio, il
documento è stato bocciato e, temi
fondamentali come la tutela della
sicurezza e dell’ambiente, i
sostegni alle famiglie in
difficoltà, le prospettive per un
territorio che per anni, ormai è
certo, dovrà sostenere enormi
sacrifici, non sono stati ripresi
nel documento di
maggioranza, neppure per negarli.
Per chiarire sui contenuti: PD e
Amministrazione
comunale
ritengono che il Governo non debba
intervenire nella siderurgia
nazionale con una politica
industriale? Non vanno ricercati
interessi comuni fra i vari siti
produttivi e con i numerosi
utilizzatori, coinvolgendo il mondo
della ricerca, spezzando la rivalità
fra territori ricercando le sinergie
e ricollegando le filiere produttive
dalle materie prime fino alla
commercializzazione e i servizi
collegati? Noi riteniamo che ogni
realtà non debba viaggiare per conto
suo, affidandosi ciecamente ai vari
salvatori della patria.
Poniamo anche in prima evidenza la
questione della sicurezza nei luoghi
di lavoro in questa fase di
trasformazione radicale e di "efficientamento" dell'apparato
produttivo.
Il governo deve varare misure
straordinarie, oltre a quelle vigenti,
per sostenere il reddito, di chi ha
perso il lavoro e si trova in condizioni
di forte difficoltà. Dal voto della
maggioranza si deduce invece che non
interessa allargare l'istituto dei
lavori socialmente utili, adeguatamente
retribuiti, a favore del territorio,
soprattutto dopo il nubifragio. E
poi è o non è indispensabile la
riconversione ecologica della nostra
industria, accompagnata dalle bonifiche,
a salvaguardia sia del posto di lavoro
che della salute di tutti lavoratori e
cittadini ?
Peccato che nessun membro delle
forze di maggioranza del nostro
Consiglio Comunale sia riuscito a
cogliere e a condividere, magari
solo in parte, le nostre proposte
scambiando il nostro per un
documento a cui contrapporsi.
Ringraziamo invece le minoranze che
hanno colto lo spirito propositivo
con cui ci siamo mossi.
La nostra iniziativa è forse stata
vista come un'indebita ingerenza o
addirittura, in modo del tutto
strumentale, come un attacco
politico all'amministrazione, oppure
siamo di fronte ad un rifiuto dei
temi proposti? In entrambi i casi
niente di più sbagliato. La
trasparenza e la partecipazione non
sono valori a corrente alternata.
Ai sindacati: già il 5 ottobre non
esitarono ad accusare le nostre
associazioni di essersi schierate
contro l'altoforno, ma dimenticarono
di averlo loro stessi accantonato in
favore del preridotto, e di avere
subito per mesi le devastanti
oscillazioni di Cevital in materia.
Le associazioni: Ruggero Toffolutti
contro le morti sul lavoro, Restiamo
Umani, Lavoro Salute Dignità,
Legambiente
|
|
ALLE
LAVORATRICI E AI LAVORATORI; AI GIOVANI;
ALLA CITTADINANZA;
AL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI MATTEO
RENZI;
AL
PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA ENRICO
ROSSI;
AL SINDACO DI PIOMBINO MASSIMO
GIULIANI
Siamo un gruppo
di lavoratori
delle industrie
di Piombino e
dell'indotto,
alcuni in CIG,
altri in
mobilita' ed
altri ancora in
CDS o
licenziati.
Siamo fortemente
preoccupati per
cio' che sta
avvenendo nel
nostro
territorio in
cui il "modello
Piombino"
sembra, ad oggi,
non risolvere i
gravi disagi
sociali ed
economici
ben presenti.
Ciò' che si
prospetta,
infatti, e' un
piano
industriale,
inerente la ex
Lucchini,
lacunoso e di
difficile
realizzazione, sottoposto
alle decisioni
del gruppo
Cevital.
E' logico
attenderci anni
di CIG o, peggio
ancora, di
assenza totale
di reddito e
garanzia del
lavoro solo per
poco tempo,
magari di fronte
ad un salario
ridotto al
minimo e a ritmi
di lavoro sempre
più' stressanti.
In queste
condizioni il
nostro
territorio
rischia di
esplodere, se
non verranno
adottati i
necessari
provvedimenti :
1) Chiediamo
innanzitutto,
per le prossime
assunzioni, il
rientro in
fabbrica dei
lavoratori e
delle
lavoratrici
monoreddito, con
figli a carico,
con mutuo o
prestiti da
onorare. Occorre
poi, da subito,
un piano
straordinario di
sostegno
economico che
innalzi del 20%,
30 % le misere
buste paga dei
cassintegrati e
di coloro che
sono in
mobilita'. Va
ripristinato,
anche, il
contributo
regionale del
15% che
implementava i
salari dei
lavoratori in
cds: ricordiamo
tutti le
promesse del
presidente Rossi.
Vanno approvate
anche misure di
aiuto, non
simbolico, per i
lavoratori già
licenziati. Se i
provvedimenti di
sostegno saranno
della misura
sopra indicata
potranno essere
attivate forme
di lavori
socialmente
utili - comunque
aggiuntivi e non
sostitutivi di
posti di lavoro
in essere -,
dove impiegare i
beneficiari di
tali contributi.
Non serve,
invece, il
sostegno di
poche decine di
euro, elargito (
come sembra
prospettarsi )
dalle
istituzioni
locali. Tale
misura
suonerebbe come
un elemosina,
umiliante per i
lavoratori. 2)
E'
indispensabile
che venga
trovata una
soluzione per
permettere
l'erogazione
immediata del
TFR ai
lavoratori che
ne hanno
diritto. Queste
somme sono, per
i lavoratori
l'unico
salvagente di
fronte ad un
lungo periodo di
CIG .3)
Devono essere
rispettati i
tempi delle
bonifiche ,
degli
investimenti per
la parte
siderurgica e
per quella
agroindustriale
, per la quale ,
va ricordato ,
manca qualsiasi
progetto
definito, salvo
la prospettiva
ambientalmente
poco
rassicurante del
biodiesel.
Il 6 Novembre
2016 deve essere
la data ultima
di rientro al
lavoro per tutti
,lavoratori
diretti e
dell'indotto,
facendo cessare
definitivamente
la CIG. 4) Se
gli investimenti
non
proseguissero
come concordato
il governo
dovra'
riprendere in
mano la
situazione e
costruire
soluzioni
alternative per
Piombino . 5)
Occorre , poi,
che sia
approvato un
piano
straordinario
relativo alla
sicurezza dei
lavoratori per
evitare che " l'efficientamento
" ( gia'
annunciato ) si
trasformi in
tragedie sul
lavoro , che
Piombino ha gia'
conosciuto. 6 )
La trasparenza e
la
partecipazione
dell'intera
comunita' al
processo di
rinascita
industriale sono
valori
imprescindibili,
per questo
occorre che ogni
2-3 mesi le
istituzioni
organizzino un
confronto
pubblico per
fare il punto
della
situazione. A
questo scopo e'
prioritario, in
tempi
brevissimi, la
convocazione
del consiglio
comunale aperto,
chiesto dalle
associazioni Restiamo
Umani, Ruggero
Toffolutti contro
le morti sul
lavoro, Lavoro
Salute Dignità e
Legambiente, su
cui il sindaco
di Piombino si
e' pubblicamente
impegnato.
Queste sono le
questioni che
poniamo a
governo, regione
e comune.
Attenderemo le
risposte di
Renzi, Rossi e
Giuliani in un
presidio, che
sara'
organizzato a
Piombino, alla
rotatoria
stradale di
fronte allo
stabilimento
della Sol. Meteo
permettendo, il
presidio
incomincera' il
giorno lunedì 14
Settembre, alle
ore 18.00, e
proseguira' non
stop almeno fino
a Venerdì
18 Settembre,
alle ore 24.00.
Il presidio
sara' denominato
"Camping
CIG ":
il campeggio dei
cassintegrati,
dei disoccupati,
dei giovani che
un lavoro non lo
hanno mai avuto,
comunque a
disposizione di
tutti i
lavoratori e le
lavoratrici e di
quanti si
sentono a loro
vicini. Sara' un
luogo-simbolo
per dimostrare
che coloro i
quali
riscuotono,
quando va bene,
800 euro al
mese si possono
permettere solo
le ferie in
mezzo ad una
strada.
Invitiamo tutti
i lavoratori a
partecipare al
presidio
portando la loro
tuta da lavoro,
che sara'
esposta, per
dire che
vogliamo
indossare di
nuovo quelle
tute, tornando
al lavoro.
Invitiamo
commercianti e
artigiani a fare
altrettanto, in
nome del comune
interesse per il
futuro del
territorio.
Invitiamo,
altresì, tutta
la comunità e i
sindacati ad
unirsi alle
nostre richieste
e alla nostra
iniziativa. Solo
insieme e con la
mobilitazione
potremo
costruire un "
modello
Piombino" capace
davvero di
ridare certezze
e dignità ai
lavoratori e ai
cittadini del
nostro
territorio, in
un'Italia e in
un'Europa degne
del loro
patrimonio di
civiltà.
Gruppo di minoranza sindacale e altri lavoratori e lavoratrici
tel. 3341474905 3311084743
email campingcig1@gmail.com 


E' cominciata l'avventura del Camping CIG, dove decine di cassintegrati e disoccupati dell'indotto e dell'ex- Lucchini si sono dati appuntamento, grazie all'invito rivolto a tutta la cittadinanza dal Gruppo di minoranza sindacale.
Già nella prima, concitata serata dell'insediamento alla rotatoria antistante lo stabilimento SOL, sono venuti a portare la propria solidarietà delegazioni delle ragazze e dei giovani del gruppo Stato di Emergenza, che hanno animato la serata con la loro chitarra e le loro canzoni; delle associazioni Lavoro Salute Dignità e Restiamo Umani; dell'Ugl e dello Slai Cobas, oltre a numerosi cittadini che hanno portato pure cibi e bevande, consumati poi nella cena, prolungatasi fino a tarda sera in un clima di bella socialità.
Sono arrivati anche Daniele Pasquinelli del Movimento 5 Stelle; Massimo Lami di Rifondazione comunista; Aldo Montalti del Partito comunista dei lavoratori. A discutere a lungo e animatamente con i numerosi lavoratori e lavoratrici presenti sono giunti il Sindaco di Piombino Massimo Giuliani e l'Assessore Paola Pellegrini. Il Camping CIG prosegue fino alle ore 24 del 18 settembre.
|
|
Piombino, continua il
confronto sulle misure a sostegno dei lavoratori e per il monitoraggio delle
condizioni di sicurezza e ambientali.
31 agosto 2015 alle ore 21 le associazioni
Legambiente, Lavoro, salute e dignità, Restiamo umani e "Ruggero Toffolutti"
incontrano i capigruppo consiliari.
Nella sede dell'associazione "Ruggero Toffolutti"
, via XX Settembre, 62. All'angolo per il Castello.
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Agevolazioni
e sgravi per i lavoratori in difficoltà: il sindaco
Giuliani risponde alla lettera aperta di 4 associazioni
Prima una lettera aperta al sindaco Giuliani da parte
delle associazioni Restiamo Umani, Ruggero Toffolutti
contro le morti sul lavoro, Lavoro, salute e dignità e
Legambiente che sollecitano misure a tutela dei
lavoratori in difficoltà.
Poi la risposta dello stesso sindaco che ha spiegato il
lavoro, tuttora in corso, da parte dell’amministrazione
con gli altri livelli istituzionali e le misure già
attive o in discussione.
“Mi sono sempre dimostrato vicino ai lavoratori,
impegnandomi anche in prima persona, per sollecitare i
vari livelli di governo, perché il processo di
reindustrializzazione dell'area di Piombino venisse
affrontato direttamente nella nostra Città. Non è un
caso che la cabina di regia, che vede la partecipazione
attiva anche di sindacati e associazioni di categoria,
abbia qui il suo centro e si stia attivando da mesi per
assicurare il rispetto dei tempi in questo processo e
per assicurare, in questa fase di passaggio,
l'erogazione degli ammortizzatori sociali a tutte le
imprese, comprese quelle dell'indotto. Rimane alta la
nostra attenzione sulle vertenze aperte nel nostro
territorio”.
La giunta sta valutando in questi giorni la possibilità
di stabilire un programma di riduzione delle tasse quali
Tari e Tasi per i lavoratori in mobilità e i
cassaintegrati.
“L’idea che sta alla base della proposta –afferma il
sindaco – è quella di permettere, per quanto ci è
possibile, un abbassamento della pressione fiscale nei
confronti delle fasce di reddito medio basse. I nostri
uffici stanno già calcolando i costi di queste misure in
modo da permetterci una valutazione complessiva”.
Anche altre iniziative erano state intraprese nei mesi
scorsi. Con le banche del territorio, era stato avviato
un confronto per valutare la possibilità di sospendere i
mutui in corso per cassaintegrati e disoccupati.
"Già a partire dallo scorso ottobre abbiamo lanciato un
appello alle banche del nostro territorio affinché
venissero adottate misure anche a favore dei lavoratori
in difficoltà, richiedendo quella del blocco dei mutui
per coloro che hanno perso il lavoro o che sono in cassa
integrazione. Dopo le prime risposte positive da parte
del mondo bancario, auspico che la richiesta sia
rilanciata a breve nell'ambito di un protocollo
d'intesa”.
“Altra tipologia di intervento – prosegue il primo
cittadino – è quella relativa alla nostra adesione al
costituito fondo sociale di 600mila euro (che può
arrivare fino a 800mila euro) assegnato ai distretti
sociali del nostro Ambito, l'Ato5 - Toscana Costa. In
questo modo i cittadini meno abbienti hanno potuto fare
domanda per il pagamento delle bollette del servizio
idrico. Le domande, da parte di 23 famiglie, sono state
accolte. Sarà Asa ad erogare loro l’importo. Aggiungo
che il fondo sarà riconfermato anche il prossimo anno".
Il sindaco ribadisce poi l’impegno dell’amministrazione
sul versante dei contributi agli affitti e del blocca
sfratti. “Per entrambe le misure ho sollecitato la
Regione Toscana assieme ai sindaci dei comuni di San
Vincenzo e di Cecina per l’invio dell’importo restante
per l’anno 2014, ottenendo risposta positiva. In merito
ai contributi al canone di locazione relativi allo
scorso anno, sono stati spesi oltre 334mila euro di cui
98 mila erogati dal Comune e il resto con contributi
regionali. Per il blocca sfratti 2015, oltre ai 43 mila
euro erogati dalla Regione il Comune ha deciso di
anticipare 17 mila euro, in attesa dei contributi
statali non ancora pervenuti”.
Misure che vanno a sommarsi ai 17mila euro del fondo
“Comunità Educante”, riconfermato nel 2015, e che
consiste nei rimborsi spese dati alle madri lavoratrici
per la partecipazione dei figli ai campi solari. A
queste si aggiungono gli assegni di maternità, solo per
le madri lavoratrici, e quelli per i tre figli minori,
erogati dall’Inps tramite il Comune per le famiglie in
condizioni di disagio economico.
Prevista inoltre la convocazione a breve di un consiglio
comunale aperto ai cittadini, con la partecipazione dei
sindaci della Val di Cornia, come momento di confronto
su queste tematiche.
Piombino, lì 21 agosto 2015


DOCUMENTO 24 luglio 2015
Con l’acquisizione dello stabilimento, non è
superata la necessità di una politica industriale e
lo Stato deve comunque dotarsi di strumenti, come
fanno altri Paesi europei, per governare i territori
indirizzando le aziende private. Il caso Piombino
non è affatto risolto.
Se vogliamo che riprenda la produzione di acciaio a
Piombino occorre che si creino le condizioni. Una
politica industriale che leghi le varie parti della
siderurgia italiana, almeno le filiere dei vari
settori, in cui si individuano degli interessi
comuni, con investimenti in ricerca e innovazione,
il mercato delle materie prime, l’energia, i servizi
agli utilizzatori, la sicurezza della qualità,
l’allargamento dei mercati. Su questo i comuni della
Val di Cornia, di concerto con la regione Toscana
devono chiedere impegni al governo.
Preoccupazione per l’ipotesi aziendale di
“efficientamento” che può significare maggiore
sfruttamento del personale e minore sicurezza sul
lavoro, per questo la richiesta dell’istituzione di
un protocollo tra Azienda, Consorzio delle imprese
che interverranno, istituzioni (Regione, Comune, Asl,
Arpat, Ispettorato del lavoro, Inail ), Rls,
sindacati e un soggetto in rappresentanza delle
quattro associazioni promotrici di questo incontro,
per il monitoraggio costante dei lavori di bonifica
ambientale e di attivazione dei tre blocchi
economici annunciati nel piano Cevital (acciaio,
agroalimentare e porto). Una specifica azione di
vigilanza dovrà riguardare i tentativi di
camuffamento di eventuali infortuni con la malattia.
Del settore agro – industriale non sappiamo
praticamente niente; il piano industriale non dice
quali impianti saranno costruiti ma da relazioni del
Commissario Nardi leggiamo di un’ipotesi di
industria della distillazione di prodotti vegetali
per fare biodiesel e bioalcool. In nome
dell'indispensabile alleanza fra ambiente e lavoro,
fra lavoratori e popolazioni parimenti vittime
dell'inquinamento, su questo
(come
su tutti gli altri aspetti del futuro produttivo del
territorio)
occorrerà approfondire l'impatto dell'industria in
relazione alle reali prospettive occupazionali
complessive, per il presente e per l'avvenire.
Il nostro territorio conta anche altre aziende dal
futuro incerto; oggi, si “sopravvive” solo grazie
agli ammortizzatori sociali, che non possono essere
visti come una soluzione, ma solo come un modo per
tamponare e rinviare il problema.
Vogliamo pertanto chiedere un piano straordinario a
sostegno di tutti i lavoratori in difficoltà tra cui:
–
la riduzione delle tasse e delle tariffe, in modo
sostanziale e non simbolico (TARI, IMU, TASI,
Consorzio Toscana Costa, ecc..);
– l’ applicazione di pagamenti rateizzati a lungo
termine per utenze e servizi;
– l’erogazione sollecita di agevolazioni e
contributi (contributi per affitto, canoni di
locazione ecc..);
– lo studio di nuove modalità per rinegoziare
scadenze e tassi di interesse per mutui e prestiti,
nonché per sospenderne il pagamento delle rate;
– la riduzione delle tasse scolastiche, dei
costi di trasporto per i ragazzi e dei costi per
l’acquisto dei libri scolastici;
– la possibilità di disporre del proprio TFR.
Chiediamo infine la convocazione di un Consiglio
Comunale aperto in forma congiunta con gli altri
Consigli comunali della Val di Cornia nel quale
venga illustrato alla cittadinanza il presente
documento con le indicazioni/proposte sopra
indicate, affinché venga discusso e votato.
Associazione
Restiamo Umani,
Associazione
Ruggero Toffolutti
contro le morti sul lavoro,
Lavoro Salute Dignità, Legambiente
Tracce
Audio:
1
Adriano Bruschi, Legambiente
2 Elena Pasquini, Ass.
Ruggero Toffolutti
3 Monica Frosini, Lavoro
Salute Dignità
4 Paolo Gianardi, Ass.
Restiamo Umani
5 Paolo Luppoli, Gruppo
Minoranza Sindacale
6 Sabrina Nigro, Ugl
Terziario Regionale Toscano
7 Paolo Francini, Gruppo
Minoranza Sindacale
8 Daniele Pasquinelli, M5S
9 Luciano Guerrieri,
Commissario Autorità
Portuale
10 Marco Chiarei, Assessore
Comune Piombino
11 Valeria Parrini, Ass.
Ruggero Toffolutti
12 Fabrizio Callaioli, PRC
13 Claudio Capuano,
Assessore Comune Piombino
14 Maurizio Rossi, Gruppo
Minoranza Sindacale
15 Lorenzo Cillario
16 Alessandro Masoni,
Sinistra per Castagneto
17 Ilio Benifei, Un'altra
Piombino; Adriano Bruschi

|
|
Occupazione Ambiente
Salute Sicurezza a Piombino
UNA FASE NUOVA, UN NUOVO PUNTO SULLA SITUAZIONE
PIOMBINO, 24 luglio 2015, ore 21
Sala Palazzo Appiani, piazza Bovio
INCONTRO PUBBLICO
a questa occasione di confronto democratico sono invitati:
Lavoratrici e Lavoratori, Cittadini e Cittadine,
Associazioni, Sindacati, Sindaco, Rappresentanti istituzionali,
Autorità portuale
Dopo l'acquisto delle acciaierie da parte di Cevital
- Aferpi ci poniamo delle domande sul presente e sul
futuro. Eccone alcune :
• quale impatto si registra sul reddito e le
condizioni di lavoro dei dipendenti diretti e
dell'indotto? quali divisioni si stanno generando
fra "chi è dentro" e "chi è fuori"? quali
ammortizzatori sociali saranno attivi, per chi e per
quanto tempo?
• quale piano straordinario di sostegno per
disoccupati, cassintegrati, lavoratori in mobilità?
• quali criteri di scelta per le assunzioni, passate
e future, in Aferpi, nell'agroindustria, sul porto?
• quanto ci vorrà realisticamente perchè le nuove
acciaierie funzionino a regime? quale sarà la
qualità produttiva e ambientale dei nuovi impianti?
quale strategia industriale a lungo termine ha in
mente Cevital nel dettaglio per l'acciaio, il porto,
l'agroindustria?
• quale politica industriale dovrà attuare il
Governo per aggregare gli interessi delle varie
industrie siderurgiche e filiere produttive
dell'acciaio, in un quadro moderno della siderurgia
italiana?
• quali bonifiche ambientali saranno attuate, con
quali tempi, e quali costi, a carico di quali
soggetti? chi ci verrà impiegato?
• in questo nuovo scenario, quale ruolo per i
lavoratori e il sindacato, le istituzioni, le forze
politiche, le aziende? quali proposte sono in campo?
Associazione Restiamo Umani, Associazione Ruggero
Toffolutti contro le morti sul lavoro, Lavoro Salute
Dignità, Legambiente
|
|
Riteniamo positivo che il sindacato ( come avevamo
richiesto anche noi) abbia intenzione di firmare con gli
Enti Locali un accordo per la
riduzione drastica di tasse e tariffe per i lavoratori
in cassa integrazione e in mobilità, siano essi
dipendenti diretti o indiretti. Chiediamo che i
contenuti di questo accordo vengano discussi con i
lavoratori in un’ assemblea unica, prima di iniziare la
trattativa con gli EELL. L’ importante è che tali
accordi non siano meramente simbolici, ma stabiliscano
sgravi reali per i lavoratori.
Proponiamo che si valuti in modo approfondito la
possibilità di impiegare, con conseguente integrazione
del reddito, i lavoratori e le lavoratrici posti in cig
o in mobilità, nelle
attività socialmente utili - ovviamente non
sostitutive di altri posti di lavoro.
Poniamo la questione del
recupero delle ferie non ancora maturate, forzatamente
consumate da alcuni lavoratori, e utilizzate per
attivare il contratto di solidarietà: tale recupero è
una questione di equità.
Per quanto sopra ricordiamo che dal primo di luglio più
di 1000 (mille) lavoratori , della Lucchini SpA,
Lucchini Servizi srl e indotto, saranno posti in cigs a
zero ore con riduzione drastica degli stipendi
(vedi prospetto allegato ), ciò non permetterà alle
famiglie di vivere una vita dignitosa , specialmente
quelle monoreddito e con figli a carico , magari con un
mutuo o un affitto da pagare. Chiediamo alle istituzioni
che hanno sbandierato trionfalmente il modello Piombino
ed ai politici che predicano e pontificano,
con
i loro stipendi garantiti, di attivarsi con i
fatti
per
assicurare il diritto al lavoro , sancito dalla
costituzione ,
e il diritto alla dignità delle persone; vorremmo
dire loro, per capire il dramma dei lavoratori , e delle
loro famiglie , posti in cigs di provare a vivere con
poco più di 1000 euro al mese.
Attendiamo risposte immediate per i lavoratori e le loro
famiglie che stanno vivendo il
" Dramma Piombino", a
causa delle responsabilità
aziendali e
delle
politiche fallimentari di chi ha governato negli anni il
nostro territorio e l'Italia.
LAVORATORE CON MOGLIE E UN FIGLIO A CARICO
|
|
|
LAVORATORE SENZA FAMILIARI A CARICO
|
|
|
|
|
|
|
1° MASSIMALE
|
|
|
1° MASSIMALE
|
|
|
|
|
|
|
INDENNITA MENSILE LORDA
|
971,71
|
|
INDENNITA MENSILE LORDA
|
971,71
|
INDENNITA MENSILE
AL NETTO DEI CONTRIBUTI (5,84%)
|
914,96
|
|
INDENNITA MENSILE AL NETTO DEI
CONTRIBUTI (5,84%)
|
914,96
|
IRPEF ( 23 % )
|
210,00
|
|
IRPEF ( 23 % )
|
210,00
|
DETRAZIONE LAVORO DIPENDENTE
|
145,00
|
|
DETRAZIONE LAVORO DIPENDENTE
|
145,00
|
DETRAZIONE CONIUGE A CARICO
|
59,00
|
|
|
|
DETRAZIONE PER UN FIGLIO A CARICO
|
70,00
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IMPORTO NETTO CIG €
|
914,86
|
|
IMPORTO NETTO CIG €
|
849,96
|
Bonus 80
|
65,00
|
|
Bonus 80
|
65,00
|
IMPORTO
TOTALE NETTO €
|
979,86
|
|
IMPORTO TOTALE NETTO €
|
914,96
|
2° MASSIMALE
|
|
|
2° MASSIMALE
|
|
Retribuzione mensile lorda superiore a €
2.102,24
|
|
|
Retribuzione mensile lorda superiore a €
2.102,24
|
|
INDENNITA MENSILE LORDA
|
1167,91
|
|
INDENNITA MENSILE LORDA
|
1167,91
|
INDENNITA MENSILE AL NETTO DEI
CONTRIBUTI (5,84%)
|
1099,70
|
|
INDENNITA MENSILE AL NETTO DEI
CONTRIBUTI (5,84%)
|
1099,70
|
IRPEF ( 23 % )
|
252,00
|
|
IRPEF ( 23 % )
|
252,00
|
DETRAZIONE LAVORO DIPENDENTE
|
137,00
|
|
DETRAZIONE LAVORO DIPENDENTE
|
137,00
|
DETRAZIONE CONIUGE A CARICO
|
58,00
|
|
|
|
DETRAZIONE PER UN FIGLIO A CARICO
|
68,00
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IMPORTO NETTO CIG
€
|
1099,70
|
|
IMPORTO NETTO CIG €
|
984,70
|
Bonus 80
|
80,00
|
|
Bonus 80
|
80
|
IMPORTO TOTALE NETTO €
|
1179,70
|
|
IMPORTO TOTALE NETTO €
|
1064,70
|
|
|
Comunicato
Stampa
Dopo il
referendum adesso rischia di scatenarsi la corsa tra
i lavoratori per essere inclusi nella lista dei 1080
che saranno assunti subito. Nell’ accordo il
sindacato ha concesso all’ azienda la possibilità di
scegliere “in modo insindacabile” i lavoratori che
rientreranno, dividendoli da coloro (più di mille)
che resteranno in amministrazione straordinaria.
Questi ultimi non usufruiranno più del contratto di
solidarietà, ma solo della cassa integrazione
guadagni (CIG) vedendo così drasticamente ridotto il
proprio salario. Le voci che si levano dalla
fabbrica parlano già di una ricerca disperata di
ognuno per salvarsi individualmente, evitando la
CIG. Se questa tendenza non venisse fermata, si
arriverebbe in pochi giorni alla classica guerra tra
poveri, al “ mors tua vita mea.”
Cosa ancora
più grave sarebbe se il sindacato si trasformasse,
come qualcuno sta già dicendo, in una specie di
ufficio di ri- collocamento in cui alcuni (non certo
per meriti professionali) potrebbero godere di
corsie privilegiate. A nostro parere il sindacato
doveva far includere nell’ accordo anche il criterio
della oggettiva necessità, in modo da far rientrare
subito in fabbrica anche quei lavoratori che per
motivi economici possono sopportare meno di altri
anni di cassa integrazione. In particolare chiediamo
a Sindaco, Presidente della Regione e Sindacati di
chiedere con forza all'azienda di priviligiare il
rientro in fabbrica dei lavoratore monoreddito con
figli a carico e magari il mutuo da pagare.
Occorre che il sindacato si faccia carico di questi
problemi e ristabilisca, per ora e per il futuro,
criteri di equità e solidarietà tra i lavoratori,
includendo quelli dell'indotto. Chiediamo ,
infine, al sindacato di fare accordi con gli Enti
Locali perché i lavoratori in cassa integrazione e
in mobilità non siano lasciati soli, ma possano
usufruire di sgravi consistenti sulle tariffe e
tassi locale e si valuti la possibilità che possano
accedere ai lavori socialmente utili.
10
giugno 2015
Gruppo di minoranza sindacale
http://www.pisorno.it/piombino-laccordo-con-il-sindacato-ha-concesso-allazienda-la-possibilita-di-scegliere-in-modo-insindacabile-mors-tua-vita-mea/
Comunicato Stampa
Chi oggi esulta per il risultato del
referendum sa fin troppo bene che l'esito
era fin troppo scontato . Infatti
nonostante una crisi
che dura da sette anni, non è mai stata
presa in considerazione , da parte del
Governo e del sindacato , una
ristrutturazione e rilancio complessivo del
comparto siderurgico , comparto strategico,
a livello
nazionale con un programma a sostegno
dell' occupazione e rilancio industriale .
Questo ha portato alla fine, anche a
Piombino , a non creare alternative ma ad
arrivare a scelte ultimative di "prendere o
lasciare". Dove ogni realtà produttiva del
nostro Paese è in competizione con l'altra è
si teme che" uno schiacci l'altro " . Invece
un progetto nazionale condiviso
permetterebbe maggiore ricerca della
qualità , unico sbocco per competere nel
mercato internazionale .
L'esito del referendum è stato condizionato
anche dai seguenti elementi :
1. il testo dell'accordo non è stato
diffuso, come ammesso anche dai coordinatori
metalmeccanici nazionali durante
l'assemblea ;
2. chi ha partecipato non è stato
sufficientemente informato sui contenuti,
mentre questo avrebbe invece meritato un
approfondimento, visto che andrà a cambiare
la nostra vita e quella delle generazioni
future;
3. non e' stato detto chi rimarrà in
amministrazione straordinaria usufruendo non
più della solidarietà ma solo della cigs a
zero ore .
4. Ai lavoratori delle ditte dell'indotto,
non è stato consentito di partecipare al
voto
Se tutte queste cose
fossero state rispettate l'esito del
referendum ,probabilmente , sarebbe stato
diverso.
Proprio perché siamo stati condotti ad un
punto di non ritorno 800 persone hanno
scelto di non votare e 115 hanno deciso di
votare no .
Accettando la
moratoria ( cioè la sospensione di qualsiasi
tipo di contrattazione di secondo livello
con l"Azienda ) nella realtà dei fatti il
sindacato ha deciso di abbandonare
i lavoratori e non solo per tre anni e
neanche fino a quando riprenderà la
produzione di acciaio, ma fino a quando
l'azienda produrrà utili; il che ci
auspichiamo avvenga
molto presto,
ma certo rende molto più fragile
l'obiettivo. Il sindacato ha scelto di
lasciare mano libera all'Azienda per la
scelta dei lavoratori che saranno subito
riassunti rispetto a coloro che saranno
collocati in amministrazione straordinaria.
L'Azienda potrà fare così scelte
"insindacabili " .
Il "modello Piombino" che oggi viene cosi
tanto decantato, nei fatti è un
salto “all’indietro” di qualità nelle
relazioni industriali è un precedente
pericoloso per noi e per tutte le realtà di
crisi italiana .
Sulla moratoria la
soluzione adottata per non far perdere la
faccia al sindacato nazionale ,contrario
alla moratoria stessa ,è stata di
sottoscrivere due accordi distinti uno per
il sindacato territoriale
e l'acquirente (quello appunto Sulla
moratoria) e l'altro l' accordo difensivo
principale sottoscritto dal
sindacato nazionale e territoriale e
l'acquirente, , come se questa "genialata"
mettesse al riparo altri territori dal
ripetere il "modello Piombino" o modello
Giuditta per dirla alla Benigni .
Inoltre , per chiarezza ,
informiamo tutti i lavoratori
, che il Dlgs n.270 del 8 luglio
1999
, ai sensi
del quale
è stato sottoscritto l’accordo ,
recita all’ articolo 63 comma 2 “ ai fini
della vendita di aziende o rami di aziende
in esercizio, l’acquirente deve obbligarsi a
proseguire per almeno un biennio le attività
imprenditoriali e a mantenere i livelli
occupazionali stabiliti all’ atto della
vendita “ , infatti in data 02.12.14
è stato sottoscritto il
contratto preliminare di vendita e
l’acquirente si è impegnato per un
biennio, di fatto tutti i lavoratori
potrebbero essere dei precari.
Speriamo e ci auguriamo che gli accordi
sottoscritti tra le parti siano rispettati .
Di questo siamo preoccupati soprattutto
perché, anche nel verbale di accordo, non ci
sono garanzie, vincoli o penalità. In
pratica se la nuova proprietà non
realizzasse completamente il piano
industriale non avremmo nessuno strumento
per difenderci .
inoltre non è chiaro se le persone che
saranno assunte andranno a lavorare o
andranno in solidarietà nel momento in cui
rientreranno a lavoro .
Non c'è garanzia che si torni a lavoro,
data anche la sfasatura della promessa di
riassunzione a novembre 2016 e il crono
programma che prevede una parte degli
investimenti nel 2019.Cioè si potrebbe
correre il rischio di continuare a fare cigs
anche una volta riassunti . Per i
lavoratori delle ditte dell'indotto, non
solo sono stati esclusi dalle decisioni, ma
ad oggi non è stato preso nessun accordo
preciso e neanche un accenno del loro
eventuale futuro .
Secondo nostri
calcoli sulla retribuzione , di un
lavoratore di livello 5 con anzianità di
servizio aziendale
di 18 anni , questo accordo porta ad una
perdita di 6000 euro l'anno circa lordi di
retribuzione complessiva e, siccome altre
stime sicuramente saranno state fatte,
vorremmo che chi mette in dubbio i nostri
conteggi
faccia smentite circostanziate
Le istituzioni e i sindacati si prendono
l'intera responsabilità del percorso che è
stato scelto, della situazione senza
alternativa a cui siamo arrivati e delle
conclusioni che andranno a verificarsi.
Dovranno vigilare ed operare per il rispetto
delle promesse di Cevital. Le verifiche del
rispetto degli impegni, quelle sindacali,
dovranno essere condivise e ci dovrà
essere il coinvolgimento di tutti : i
lavoratori in fabbrica e anche fuori di
essa.
Dal canto nostro continueremo a manifestare
la nostra opinione, pur essendo pienamente
consapevoli di essere una minoranza e ci
batteremo per recuperare il lavoro, la
dignità ed i diritti dei lavoratori. Per
i lavoratori che volessero contattarci tel.
3341474905 0565-777409
Gruppo Minoranza Sindacale
Lacune e conseguenze del verbale di riunione
Esprimiamo apprezzamento
nei confronti delle OO.SS che , da quanto
risulta, non hanno ceduto alle pretese aziendali
sotto il pesante ricatto occupazionale e hanno
cercato di raggiungere un'intesa che dovrebbe
salvaguardare parte dei diritti acquisiti . Ciò
dimostra che, come da sempre noi abbiamo sostenuto,
quando il sindacato svolge il proprio ruolo riesce
ad ottenere risultati .
Ma c'è una novità di
queste ultime ore, che sono anche le ultimissime ore
della campagna elettorale, impossibile non
rilevarlo. Abbiamo appena appreso che nella notte è
stato firmato un verbale e che l'incontro è stato
aggiornato al 3 giugno a Piombino per la stesura
definitiva dell' accordo e che le assemblee e il
referendum saranno svolti subito dopo. Non capiamo
perché sia stato di nuovo cambiato il percorso che
era stato illustrato alla stampa dai rappresentanti
sindacali, i quali si impegnavano per il 3 a fare un
primo passaggio tramite assemblee informative ai
lavoratori, e dopo il ritorno al Mise le assemblee
finali, seguite dal referendum alla presenza dei
segretari nazionali. Ciò avrebbe permesso ai
lavoratori di approfondire i contenuti dell'accordo
e di votare con cognizione di causa .
Se
tutto viene schiacciato nelle giornate del 3/4
giugno, ribadiamo che invece occorre che sia dato il
tempo necessario affinché i lavoratori abbiano la
possibilità di decidere avendo chiaro tutti i
dettagli dell'accordo e del piano industriale. In
caso contrario si svuoterebbe il senso di democrazia
diretta del referendum e lo si ridurrebbe a un mero
plebiscito (prendere o lasciare), poiché verrebbe a
mancare la possibilità per i lavoratori di esprimere
consenso o dissenso visto che il pronunciamento non
cambierebbe l'esito oramai raggiunto e sottoscritto
da tutti : organizzazioni sindacali e istituzioni .
Pertanto proponiamo che: • si svolga, al più
presto e comunque prima della firma definitiva,
un'Assemblea unica dei lavoratori diretti e
dell'indotto, con il supporto di tecnici per
agevolare la comprensione del piano industriale;.
• sia definito e reso pubblico il cronoprogramma con
i numeri effettivi dei lavoratori diretti e indotto
e relativi steps del loro reingresso lavorativo;
• si cominci a parlare nello specifico delle
bonifiche dicendo quante persone potranno essere
formate adeguatamente per esservi reimpiegate, pur
sapendo che occorreranno professionalità
specifiche;. • si dettaglino le garanzie chieste
e ottenute dal sindacato e dalle istituzioni nel
caso in cui il progetto siderurgico Cevital venisse
abbandonato prima della completa realizzazione del
piano industriale; la storia di Piombino e delle
scelte del passato insegnano molto a questo
territorio, come pure i numerosi fallimenti dei
patti territoriali • referendum e assemblee
siano aperte a tutti, dipendenti diretti e
dell'indotto, in nome dell'unità dei lavoratori.
Occorre poi un protocollo di intesa con i comuni
del territorio per consistenti agevolazioni su tasse
e tariffe locali. Bisogna infatti tenere conto che
tutti i lavoratori stanno subendo da lungo tempo una
situazione pesantissima, e segnatamente quelli
dell'indotto non hanno neppure coperture come la
cassa integrazione, mentre si stima che 300 persone
sono già in mobilità e cioè a tutti gli effetti
licenziati. Proponiamo infine che si valuti in modo
approfondito la possibilità di impiegare, con
conseguente integrazione del reddito, i lavoratori e
le lavoratrici posti in cig o in mobilità, nelle
attività socialmente utili - ovviamente non
sostitutive di altri posti di lavoro.
Gruppo
di Minoranza Sindacale
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Comunicato Stampa:
Esprimiamo apprezzamento
nei confronti delle OO.SS che , da quanto risulta,
non hanno ceduto alle pretese aziendali sotto il
pesante ricatto occupazionale e hanno cercato di
raggiungere un'intesa che dovrebbe salvaguardare
parte dei diritti acquisiti . Ciò dimostra che, come
da sempre noi abbiamo sostenuto, quando il sindacato
svolge il proprio ruolo riesce ad ottenere risultati
.
Ma c'è una novità di queste ultime ore,
che sono anche le ultimissime ore della campagna
elettorale, impossibile non rilevarlo. Abbiamo
appena appreso che nella notte è stato firmato un
verbale e che l'incontro è stato aggiornato al 3
giugno a Piombino per la stesura definitiva dell'
accordo e che le assemblee e il referendum saranno
svolti subito dopo. Non capiamo perché sia stato di
nuovo cambiato il percorso che era stato illustrato
alla stampa dai rappresentanti sindacali, i quali si
impegnavano per il 3 a fare un primo passaggio
tramite assemblee informative ai lavoratori, e dopo
il ritorno al Mise le assemblee finali, seguite dal
referendum alla presenza dei segretari nazionali.
Ciò avrebbe permesso ai lavoratori di approfondire i
contenuti dell'accordo e di votare con cognizione di
causa .
Se tutto viene schiacciato nelle
giornate del 3/4 giugno, ribadiamo che invece
occorre che sia dato il tempo necessario affinché i
lavoratori abbiano la possibilità di decidere avendo
chiaro tutti i dettagli dell'accordo e del piano
industriale. In caso contrario si svuoterebbe il
senso di democrazia diretta del referendum e lo si
ridurrebbe a un mero plebiscito (prendere o
lasciare), poiché verrebbe a mancare la possibilità
per i lavoratori di esprimere consenso o dissenso
visto che il pronunciamento non cambierebbe l'esito
oramai raggiunto e sottoscritto da tutti :
organizzazioni sindacali e istituzioni .
Pertanto proponiamo che: • si svolga, al più
presto e comunque prima della firma definitiva,
un'Assemblea unica dei lavoratori diretti e
dell'indotto, con il supporto di tecnici per
agevolare la comprensione del piano industriale;.
• sia definito e reso pubblico il cronoprogramma con
i numeri effettivi dei lavoratori diretti e indotto
e relativi steps del loro reingresso lavorativo;
• si cominci a parlare nello specifico delle
bonifiche dicendo quante persone potranno essere
formate adeguatamente per esservi reimpiegate, pur
sapendo che occorreranno professionalità
specifiche;. • si dettaglino le garanzie chieste
e ottenute dal sindacato e dalle istituzioni nel
caso in cui il progetto siderurgico Cevital venisse
abbandonato prima della completa realizzazione del
piano industriale; la storia di Piombino e delle
scelte del passato insegnano molto a questo
territorio, come pure i numerosi fallimenti dei
patti territoriali • referendum e assemblee
siano aperte a tutti, dipendenti diretti e
dell'indotto, in nome dell'unità dei lavoratori.
Occorre poi un protocollo di intesa con i comuni
del territorio per consistenti agevolazioni su tasse
e tariffe locali. Bisogna infatti tenere conto che
tutti i lavoratori stanno subendo da lungo tempo una
situazione pesantissima, e segnatamente quelli
dell'indotto non hanno neppure coperture come la
cassa integrazione, mentre si stima che 300 persone
sono già in mobilità e cioè a tutti gli effetti
licenziati. Proponiamo infine che si valuti in modo
approfondito la possibilità di impiegare, con
conseguente integrazione del reddito, i lavoratori e
le lavoratrici posti in cig o in mobilità, nelle
attività socialmente utili - ovviamente non
sostitutive di altri posti di lavoro.
Gruppo
di Minoranza Sindacale
|
LETTERA APERTA AI SINDACATI CONFEDERALI E ALLE
ISTITUZIONI LOCALI
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
A seguito
della presentazione del piano industriale Cevital
vorremmo porre alcune domande precise alle
organizzazioni sindacali e alle istituzioni locali
alle quali chiediamo una risposta pubblica prima
dell’incontro al MISE previsto per il 21 maggio p.v.
per capire e chiarire quali siano i limiti
invalicabili della trattativa.
Vi
impegnate a:
1-
pubblicare, appena in vostro possesso, il piano
industriale nella sua interezza per permettere ai
lavoratori di analizzarlo in modo approfondito? 2
.far vagliare, prima dell’ assemblea , il suddetto
piano ai lavoratori con il contributo di alcuni
tecnici per consentire una piena comprensione dello
stesso , concedendo un tempo sufficiente per un
corretto approfondimento visto che sono in ballo i
destini di migliaia di famiglie e il futuro di un
intero territorio. 3. non esprimere nessun
giudizio al momento della presentazione del piano,
che dovrà essere invece formulato solo dopo la
consultazione dei lavoratori convocati in assemblea
unica, sentito anche il parere dei sopramenzionati
tecnici. 4. far partecipare alle assemblee i
lavoratori dell’indotto, anche appartenti ad altre
categorie operanti nello stabilimento, a farli
valere, nella conclusione della vertenza, alla
stregua dei lavoratori della Lucchini facendoli
partecipare anche al referendum finale. 5.
Pretendere il crono programma che sia “chiaro e
verificabile” con il quale i lavoratori dovranno
rientrare in fabbrica e che preveda scadenze precise
degli investimenti, quantità delle risorse impegnate
e date certe per il rientro in fabbrica anche per i
lavoratori dell’ indotto. 7. ampliare la platea
dei lavoratori che potranno godere del contratto di
solidarietà e a trovare altri sostegni economici,
anche tramite un accordo con gli enti locali per
limitare e/o decurtare tasse e tariffe, per tutti
coloro che dovranno essere collocati in cassa
integrazione per alcuni anni. Questo tipo di
interventi dovrà essere esteso anche ai lavoratori
dell’ indotto e della SOL che si trovano in gravi
difficoltà. 8. difendere “in toto” i contenuti
degli accordi aziendali precedenti che riguardano i
salari e i diritti dei lavoratori. 9. considerare
imprescindibile la garanzia della continuità
produttiva e il mantenimento del livello
occupazionale per un periodo ben superiore a due
anni sapendo che se non verrà ampliata tale scadenza
i lavoratori, anche se saranno assunti formalmente a
tempo indeterminato, nei fatti saranno tutti
precari. Al Sindaco chiediamo se intenda onorare
l’impegno assunto in occasione dell’ assemblea
pubblica del Perticale riguardante la convocazione,
in seduta aperta e congiunta dei Consigli comunali
della Val di Cornia così da spiegare e approfondire
Le motivazioni che lo hanno spinto ad esprimersi
positivamente e con entusias
mo sulla
stampa relativamente al piano industriale di
Cevital.
Firmato:
Paolo Luppoli Lucchini Servizi, Daniele Lugli
Lucchini Servizi, Maurizio Rossi Arcelor Mittal,
Massimo Matteuzzi Lucchini Servizi, Paolo Francini
Lucchini, Fabio Venturi Lucchini Servizi, Riccardo
Serni Lucchini, Sandro Massai Lucchini Servizi,
Maurizio Cerboneschi Lucchini Servizi, Barbara
Gurieri Acli Labor, Laura Mazzola Acli Labor,
Patrizia Vitiello Acli Labor, Lucia Gargiulo Elior,
Cristina Ciompi Elior, Gloria Lonzi Elior, Cristina
Moratto Elior, Teona Donosa Acli Labor, Daniele
Giorgerini Deca, Sofia Cieslelczyk Acli Labor, Iuri
Giubilato Harsco.
www.corriereetrusco.it/2015/05/16/notizia-dalla-costa-etrusca-del-16-maggio-2015/
www.pressreader.com/italy/il-sole-24-ore/20150517/281509339766127/TextView
www.stileliberonews.org/perche-i-lavoratori-sappiano-e-decidano/
iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2015/05/19/news/il-piano-cevital-nero-su-bianco-1.11452571?ref=fbftipm
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Comunicato 8 maggio 2015
La vicenda della ex Lucchini si sta avviando
alla fasi finali. Nonostante l'impegno
generico di Cevital di riassorbire tutto il
personale, la vertenza è ben lontana dal
dirsi conclusa felicemente. I motivi di
questo giudizio sono i seguenti:
1. Occorre innanzi tutto che il piano
industriale (che pare sarà presentato nella
prossima settimana) sia reso immediatamente
pubblico in modo integrale. Solo così i
lavoratori avranno gli strumenti per
esprimere un giudizio con cognizione di
causa. Non potrà essere tollerato nessun
segreto di Stato come è avvenuto per il
preliminare di acquisto . Occorrerà un tempo
sufficiente per fare esaminare il suddetto
piano ai lavoratori e ai cittadini senza
chiudere l'approfondimento in pochissimi
giorni, come si paventa. I rappresentanti
sindacali, al momento della presentazione
del piano, non dovranno esprimere nessun
giudizio che dovrà essere formulato solo
dopo la consultazione dei lavoratori
convocati in assemblea unica.
2. I lavoratori dell'indotto dovranno avere
la stessa possibilità dei dipendenti
Lucchini di partecipare alle assemblee e di
contare nelle decisioni finali.
3. Il Sindaco di Piombino dovrà, prima di
esprimere qualsiasi giudizio sul piano,
ottemperare all'impegno assunto
nell'assemblea del Perticale relativo alla
convocazione, in seduta aperta e congiunta,
dei consigli comunali della Val di Cornia.
4. Insieme con il piano industriale
l'accordo dovrà esplicitare in modo chiaro e
verificabile il cronoprogramma con il quale
i lavoratori rientreranno in fabbrica, con
scadenze precise degli investimenti,
quantità delle risorse impegnate e date
certe per il rientro in fabbrica. Per
esempio, il primo forno elettrico si
costruisce entro questo periodo, le risorse
impegnate sono le seguenti, i lavoratori che
tornano in fabbrica sono tot.. lo stesso
deve valere per i lavoratori dell'indotto.
5. Non si potranno accettare soluzioni che
prevedono (come sembra di capire) circa
800/1000 lavoratori subito in fabbrica,
altri 1200 in cassa integrazione per anni e
quelli dell'indotto senza nessuna
sistemazione certa. Così facendo si
dividerebbero i lavoratori, costruendo
situazioni molto diverse tra gli uni e gli
altri, conducendo alla disperazione migliaia
di famiglie . A questo scopo va allargato
molto di più il numero di coloro che
potranno godere dei contratti di
solidarietà.
6. La promessa della riassunzione di tutti
non può andare a discapito delle condizioni
salariali che derivano dagli accordi
aziendali precedenti. Quei diritti vanno
difesi nella loro interezza perché solo con
essi si ottengono delle buste paga che
permettono ai lavoratori almeno di
sopravvivere.
7. Cevital dopo l'acquisto, deve garantire
la continuità produttiva ed impegnarsi ad
occupare la totalità dei lavoratori per un
periodo ben superiore ai due anni. Se non
verrà ampliata questa scadenza, i
lavoratori, anche se saranno assunti
formalmente a tempo indeterminato, nei fatti
saranno tutti precari.
Paolo Luppoli Lucchini Servizi
Daniele Lugli Lucchini Servizi
Maurizio Rossi Arcelor Mittal
Massimo Matteuzzi Lucchini Servizi
Paolo Francini Lucchini
Fabio Venturi Lucchini Servizi
Riccardo Serni Lucchini
Adriano Carli Lucchini
Sandro Massai Lucchini Servizi
Maurizio Cerboneschi Lucchini Servizi
Barbara Gurieri Acli Labor
Debora Gurieri Acli Labor
Laura Mazzola Acli Labor
Patrizia Vitiello Acli Labor
Lucia Gargiulo Elior
Cristina Ciompi Elior
Gloria Lonzi Elior
Cristina Moratto Elior
Paola Turini Elior
Teona Donosa Acli Labor
Daniele Giorgerini Deca
Roberto Squarci Lucchini
Sofia Cieslelczyk Acli Labor
Giovanni Bottausci Lucchini
Adriano Carli Lucchini
Roberta Borselli Cooplat
Valter Mazzei Lucchini
Sandro Massai Lucchini Servizi
Iuri Giubilato Harsco Metal
LETTERA APERTA AL
SINDACO DI PIOMBINO
la vicenda dei lavoratori e delle
lavoratrici di Lucchini e indotto si sta
avviando a svolte decisive.
Tale vicenda si intreccia con
un quadro della siderurgia nazionale e
internazionale denso di preoccupazioni. Nel
convegno del 28 marzo emerse che siamo di
fronte a una bassa redditività e una
sovraccapacità produttiva mondiale di
acciaio pari a
300 milioni di
tonnellate; si prevede dunque una
costrizione a ridurre le produzioni nei
prossimi anni, soprattutto in Europa. Questo
comporta che, proprio in Europa e in Italia,
avrà un futuro solo chi saprà produrre
acciaio di altissima qualità: cosa molto
incerta per quanto concerne il piano
industriale di Cevital, tuttora assai
lacunoso.
Ciò ha implicazioni serissime per il diritto
al lavoro, e i diritti nel lavoro, così come
per la qualità della vita nel territorio (v.
salario, salute, sicurezza, dignità, così
come ambiente, reddito, coesione sociale e
democratica...). Ecco perché le chiediamo
nuovamente di promuovere al più presto la
riunione congiunta dei Consigli comunali
almeno della Val di Cornia, aperta ai
cittadini, comunque prima delle scelte
definitive.
Questo fu l'impegno che lei si assunse nel
corso dell'assemblea del 6 marzo al
Perticale, alla quale partecipò con pronta
disponibilità, gliene diamo
di
nuovo
atto volentieri. Ovviamente rivolgiamo la
stessa richiesta agli altri Sindaci della
zona.
Un saluto cordiale.
Piombino, 17 aprile 2015
Associazione
Restiamo umani
Associazione “Ruggero Toffolutti” contro le
morti sul lavoro
Lavoro salute dignità
Legambiente
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Cevital, si tratta sugli organici
Piombino, via al confronto
azienda-sindacati. E 4 associazioni chiedono a Giuliani
un consiglio comunale aperto
da Il Tirreno 19 aprile
Le puzzle
mondial d'Issad Rebrab
De la côte italienne aux rives du fleuve
Amazone, Cevital ne cesse d'étendre ses activités. Dans
quel but ? 'Jeune Afrique' reconstitue le schéma
méthodiquement éla...
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Apprezziamo la decisione sindacale di
svolgere un’assemblea unica e pubblica il 10
aprile: ci saremo. Siamo preoccupati per i
vari cambi di progetto, contraddittori,
presentati da Cevital. Chiediamo a sindacati
e istituzioni che nell’incontro del 9
rivendichino, non già un qualsiasi piano
industriale, bensì un moderno progetto per i
prossimi decenni: non la prospettiva
minimale di due anni (quelli coperti
dalla... misteriosa fidejussione), ma
investimenti che garantiscano una produzione
di qualità, rispetto ambientale, salute e
sicurezza dei lavoratori e della
cittadinanza. Questo rimane l'oggetto della
vertenza Piombino, che non va certo chiusa
ma rilanciata pure su tutte le altre
situazioni, quali Magona, Dalmine eccetera.
Nell'immediato, chiediamo a sindacati e
istituzioni di rivendicare il 9 a Roma la
riassunzione di tutti i lavoratori diretti e
la certezza del reimpiego in tempi
brevissimi per i lavoratori dell’ indotto.
Non potrà essere accettata nessuna “lista
nera” né lavoratori che restino senza
nessuna sistemazione immediata. I lavoratori
dovranno rientrare con i diritti ed i salari
derivanti anche dalla contrattazione
aziendale pregressa. Va fatta chiarezza sul
TFR che appartiene ai lavoratori e deve
tornare nella loro piena disponibilità, sia
il TFR al passivo, sia il TFR maturato dal
2007 ad oggi da pagare al momento del
passaggio dei lavoratori al cessionario
(vedi sentenza Corte Cassazione n. 19291 del
22.09.2011).
Nell’immediato, è prioritario riconquistare
gli ammortizzatori sociali per tutti, in
particolare prolungando i contratti di
solidarietà per i dipendenti diretti come
per gli altri. Solo con nuovi contratti di
solidarietà si potrà fronteggiare il dramma
sociale che si sta abbattendo su Piombino e
dintorni. E per questo è fondamentale
garantire la continuità produttiva,
assicurando l’ acquisto dei semiprodotti per
la laminazione: bisogna garantire che tutti
gli ex dipendenti Lucchini vengano assunti e
che subito tutti tornino al lavoro, al
limite ruotando con i contratti di
solidarietà. Si tratta di impedire che
alcuni (o molti) vengano messi in cassa
integrazione per un periodo più o meno
lungo.
I lavoratori dell’ indotto hanno pari
dignità: la soluzione deve essere unica e
contemplare da subito una risposta
soddisfacente anche per loro. Il loro
reimpiego nelle bonifiche implica che la
necessaria formazione decolli subito. Va
applicata la clausola sociale secondo cui
chi subentra in un appalto ne assume gli
addetti senza manomettere salari e diritti.
Se il 9 aprile non ci sarà una svolta vera e
verificabile – da valutare in una nuova
assemblea generale tutti insieme - ,
bisognerà intraprendere una energica
mobilitazione locale con collegamenti
nazionali (futuro della siderurgia italiana)
e chiamare in causa la Confederazione
europea dei sindacati. Se Cevital non
mostrerà finalmente serietà d'intenti, va
rimessa nel conto la riacquisizione da parte
dello Stato della ex Lucchini di Piombino
(V. Ilva di Taranto): non un semplice
salvataggio, ma una moderna prospettiva di
qualità produttiva ambientale sociale.
Ribadiamo la richiesta di non giungere al
referendum finale nella forma del “prendere
o lasciare” senza alternative, perché
equivarrebbe a un ricatto.
Ricordiamo, infine, l’ impegno che il
Sindaco di Piombino si è assunto
nell’assemblea del Perticale, cioè quello di
organizzare, prima di assumere qualsiasi
posizione sul futuro piano industriale, una
seduta congiunta e in forma aperta, dei
consigli comunali della Val di Cornia, e
sollecitiamo gli altri Sindaci a esprimersi
in merito.
3 aprile 2015
Roberta Borselli
(operaia Cooplat)
Adriano Carli (Lucchini)
Maurizio
Cerboneschi (Lucchini
Servizi)
Massimiliano Di
Napoli ((Lucchini)
Paolo Francini (Lucchini)
Barbara Gurieri
(Acli Labor)
Debora Gurieri (Acli
Labor)
Gloria Lonzi (Elior)
Paolo Luppoli (Lucchini
Servizi)
Daniele Lugli (Lucchini
Servizi)
Sandro Massai (Lucchini
servizi)
Matteuzzi
Massimo (Lucchini
Servizi)
Valter Mazzei (Lucchini)
Laura Mazzola (Acli
Labor)
Riccardo Serni (Lucchini)
Roberto Squarci
(Lucchini)
Donosa Teona (Acli
Labor)
Fabio Venturi (Lucchini
Servizi)
Patrizia
Vitiello (Acli
Labor)
Piombino (LI) –
Lavoro, ambiente, salute
e sicurezza: dopo
l’incontro pubblico del
6 marzo scorso al
Perticale e i recenti
sviluppi, le
associazioni promotrici
tornano sull’argomento
per produrre un
ulteriore contributo di
riflessione.
Continua a
leggere dal Corriere Etrusco
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Nuovi investimenti a
Piombino, contributo di
riflessione: “bonifiche
ambientali mai avviate e non
emerge ancora il piano
industriale di Cevital”
Lavoro, ambiente, salute e
sicurezza: dopo l’incontro
pubblico del 6 marzo scorso
al Perticale e i recenti
sviluppi, le associazioni
promotrici tornano
sull’argomento per produrre
un ulteriore contributo di
riflessione.
Comunicato Stampa
del 21
marzo 2015
Lavoro,
ambiente, salute e sicurezza: dopo
l’incontro pubblico del 6 marzo scorso al
Perticale e i recenti sviluppi, le
associazioni promotrici tornano
sull’argomento per produrre un ulteriore
contributo di riflessione. Rileviamo che
dall'incontro del 19 marzo al Mise, non solo
non emerge ancora il piano industriale di
Cevital, con numeri e tempi definiti, ma
tanto meno il progetto industriale
strategico. E cioè con quali nuove
produzioni di elevata qualità, e quali
moderni “pacchetti” di servizi connessi alle
forniture dei propri prodotti, l'azienda
intenda, ben oltre il periodo di prova,
rientrare sul mercato, senza ripiombare a
breve nella spirale di perdite milionarie
che ha travolto la gestione Lucchini prima,
e quella Severstal poi.
Da questo
dipende il futuro dei posti di lavoro.
Rendere pubblico finalmente da parte delle
istituzioni (Governo, Regione, Comune )
almeno l'ordine di grandezza della
fideiussione, versata da Cevital per
opzionare le acciaierie, rappresenterebbe un
elemento di chiarezza per capire se e in
quale misura l'azienda faccia sul serio;
oppure se, per esempio, non punti
furbescamente soprattutto a stabilire a
Piombino un avamposto portuale e logistico
per commercializzare in Europa i prodotti
agroalimentari algerini e le proprie
attività marittime, senza un vero impegno di
lungo termine nel polo siderurgico. Anche
sull’investimento agroalimentare prospettato
a Piombino, permane un'analoga
indeterminatezza, che non fa ben sperare per
l'agricoltura di qualità che si va facendo
faticosamente strada in Val di Cornia.
Solo alla luce di tutto ciò si può realmente
valutare che cosa aspetta i dipendenti
diretti e quelli dell'indotto, molti dei
quali stanno già precipitando nel vuoto di
prospettive (per esempio, lavoratori Harsco,
mense e pulizie). Chiarezza e trasparenza
indispensabili anche sul numero delle
persone riassorbite tra i diretti su
contratto, retribuzione, diritti e tutele
poiché non è affatto fugata la minaccia di
una qualche lista di proscrizione contenente
nomi di indesiderabili. E ancora, con quale
percorso e tempistica i lavoratori
dell'indotto, in base all'accordo di
programma, verranno reimpiegati nelle
bonifiche ambientali, sempre invocate ma mai
avviate? Dunque, il prolungamento degli
ammortizzatori sociali (contratti di
solidarietà soprattutto), in questa fase di
transizione verso una concreta e qualificata
ripresa delle attività industriali, è uno
strumento indispensabile per dare respiro ai
lavoratori, alle loro famiglie, alle altre
attività economiche. In questo clima, le
associazioni ritengono negativo il mancato
coinvolgimento dei sindacati sia
nell'incontro al Mise, sia nel convegno del
28 marzo prossimo, quantomeno in qualità di
relatori. Rispetto allo stato degli
impianti e al prolungato fermo produttivo,
le associazioni chiedono che siano messe
nero su bianco le garanzie di controlli
stringenti sulla sicurezza e sul rispetto
dei parametri di tutela ambientale.
Infine, rilanciano la proposta, emersa
nell'assemblea del 6 marzo, che i passaggi
cruciali della vicenda siano discussi in
assemblea generale di tutti i lavoratori
interessati. Analogamente, ricordano al
sindaco di Piombino l'impegno assunto nella
stessa sede di promuovere la riunione
congiunta dei consigli comunali almeno della
Val di Cornia, aperti ai lavoratori e ai
cittadini, e invitano gli altri sindaci a
manifestare la propria disponibilità.
Associazione Restiamo
umani Associazione Ruggero Toffolutti
contro le morti sul lavoro Lavoro salute
dignità Legambiente
COMUNICATO STAMPA
Un punto sulle
Acciaierie e l’indotto, sulle implicazioni della
situazione del polo siderurgico e delle sue
prospettive in fatto di occupazione, ambiente,
salute e sicurezza. Questo è il tema individuato
dalle associazioni «Restiamo Umani», «Ruggero
Toffolutti contro le morti sul lavoro»,
«Lavoro,salute e dignità» e Legambiente per
l'incontro pubblico fissato per venerdì 6 marzo alle
21 nella sala del quartiere al Perticale, in via
Lerario.
Sono stati invitati ad intervenire il Sindaco di
Piombino e i capigruppo consiliari, le
organizzazioni sindacali dei metalmeccanici e dei
servizi, i rappresentanti del lavoro autonomo (Cna,
Confesercenti, Confcommercio), il collettivo
studentesco «Tre passi avanti». Introdurrà Adriano
Bruschi, mentre il giornalista del Tirreno,
Cristiano Lozito, stimolerà il dibattito con le sue
domande.
Hanno già confermato la propria
partecipazione il Sindaco Massimo Giuliani, il
presidente provinciale Cna (Diego Nocenti),Vincenzo
Renda (Uilm), Luciano Gabrielli (Fiom) Giancarlo
Chiarei (Slai Cobas), Sabrina Nigro (Ugl), i
capigruppo di Rifondazione (Fabrizio Callaioli), Pd
(Ilvio Camberini), Ascolta Piombino (Riccardo
Gelichi), Movimento Cinque stelle (Daniele
Pasquinelli), Un'Altra Piombino (Marina Riccucci),
Francesco Ferrari (Lista Ferrari-Forza Italia). Ci
sarà anche il Sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi.
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le associazioni promotrici
Associazione Restiamo umani Associazione
Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro
Lavoro salute dignità Legambiente

Dal Tirreno del 7 marzo 2015
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